Premi, coppe e storie Il Rossetti cala il sipario sulla Barcolana-record

di Donatella TretjakwTRIESTE«Ma no, no xe posibile, non solo in mar ma anche qua a tera te rompi». Lo spirito è quello giusto. Da Barcolana, anche se si tratta della premiazione di un'edizione, quella numero 49, da record, anche se si tratta del foyer del Politeama Rossetti, "ormeggio" per un paio d'ore, ieri mattina, della Società velica Barcola Grignano. Teatro affollatissimo, platea full di velisti e pure di velisti mignon (uno spettacolo, i bimbi con le targhe e le coppe di papà in mano; la più piccola sul palco del teatro è stata una new entry per davvero, appena due mesi e mezzo di vita). E di autorità.Il primo a prendere la parola è stato il numero uno della Svbg, Mitja Gialuz. «Il record mondiale delle duemila vele? Beh, lo si sentiva nell'aria. Ero in sede, quella mattina di sabato, con le ragazze della segreteria: e quando è successo, non mi uscivano le parole dalla gola, ero emozionatissimo. Ci siamo sciolti in un pianto e in un abbraccio. L'idea era proprio quella di trasformare un'edizione transitoria come questa numero 49 in qualcosa di storico: difatti, abbiamo ottenuto il record degli iscritti. Ora attendiamo solo la certificazione ufficiale da parte del Guinness dei primati. Abbiamo lavorato tanto, abbiamo realizzato 380 eventi in 85 location da Muggia a Monfalcone. Adesso? Stiamo già lavorando per il 50.mo, ma non vogliamo solo autocelebrarci, intendiamo raccontare storie sempre più belle».Intanto, la Svbg di belle storie ne ha raccontate ieri almeno due: il riconoscimento ad Arrigo Petronio, maestro d'ascia piranese (a Trieste dal '48), una sorta di Geppetto delle barche, scultore del legno di Androna Santa Tecla («che no xe proprio un cantier...»), e il premio Fair play vinto da Fabrizio Paone, architetto ligure trapiantato a Venezia, che alla Barcolana Nuota è arrivato ultimo per dare una lezione di vita al figlioletto Leopoldo, 10 anni, e una visione dello sport che prevede solo di vincere o arrivare tra i primi. «Fabrizio - ha ricordato Gialuz - ha dimostrato al figlio che si deve continuare a lottare sempre, anche se non si è tra i più competitivi». Chissà se il premio convincerà Leopoldo.Intanto la Barcolana continua a convincere la Fiv, la Federazione della vela. «Siamo orgogliosi di quello che succede a Trieste - ha dichiarato il presidente nazionale, Francesco Ettorre -: questo è un evento che coinvolge l'intero movimento, è un appuntamento che va oltre Trieste ed è fondamentale per la visibilità che offre a questo sport».E tra una coppa e l'altra (un centinaio i premiati), video e momenti celebrativi, il gran finale con la famiglia Benussi al gran completo e tutto l'equipaggio di Spirit of Portopiccolo, la superbarca vincitrice della regata d'ottobre. Insieme sul palco i due fratelli triestini della vela Gabriele (tattico) e Furio (timoniere) accompagnato dalle figlie. A cui è stata posta la domanda: «Ma cos'avete provato a vincere la Barcolana?». Qualche secondo di silenzio, e poi la risposta della piccola Marta: «Ho pensato che mi potevo vantare...» Viva la sincerità.©RIPRODUZIONE RISERVATA