La strada per l'Isola della Cona resta chiusa
di Ciro VitiellowSTARANZANOIl maltempo e il pericolo di inondazioni allungano i tempi della riapertura della strada dalla rampa di accesso alla Riserva naturale fino al centro visite dell'Isola della Cona, utilizzata anche come tragitto di servizio per l'ispezione e l'emergenza idraulica della zona. Parallelamente all'Isonzo, infatti, c'è anche il canale della Quarantia e adiacente a questo scorre il Brancolo Morto.I lavori dovevano essere già completati il 31 ottobre da parte dell'assessorato regionale all'Ambiente, ma nel fine settimana il sindaco Riccardo Marchesan, accogliendo la richiesta del direttore lavori dell'impresa Adriastrade, ha prorogato il divieto di transito di automezzi lungo l'arteria in costruzione fino al 21 novembre prossimo e comunque al termine dei lavori, perché sembra che non si riesca a rispettare neppure questa data a causa del protrarsi delle brutte condizioni meteo. A questo punto c'è il timore che se dovessero continuare le piogge abbondanti, queste determineranno l'inevitabile aumento del livello dell'acqua che scorre verso il mare. Si paventa il pericolo di uno straripamento del fiume che potrebbe mettere a rischio i lavori in corso e già a buon punto. Il fenomeno, poi, si accentua nella maggior parte dei casi con il vento e l'alta marea che arrivano in direzione opposta alla corrente del fiume.Lungo i 2.000 metri della strada golenale (lungo l'argine sinistro dell'Isonzo), l'impresa costruttrice, per proteggersi dal fiume, ha già sistemato su tutto il perimetro "muretti" di altezza variabile dove arriverà la nuova strada, calcolati dai tecnici a seconda della zona interessata e in base alla quantità di acqua che fuoriesce dall'alveo allagando il percorso. Di conseguenza in certi tratti il livello della strada verrà rialzato di oltre un metro rispetto all'attuale sedime in modo tale che venga assicurata una circolazione regolare anche in caso di allagamento da parte dell'Isonzo. Le altezze dei "muretti" sono state calcolate con sicurezza soprattutto nell'ultimo tratto dell'area golenale, dove l'Isonzo esonda in quantità maggiore, proprio in corrispondenza della seconda rampa che porta al centro visite.Per ovviare alla serie di complicazioni c'è il massimo impegno dell'impresa per evitare che l'acqua possa di nuovo provocare danni questa volta alla strada in costruzione e prolungare il tempo per la sua riapertura. È in corso attualmente la posa in opera del sottofondo e di materiali speciali cui seguirà la pavimentazione stradale. La chiusura è stata concordata da fine agosto dopo un sopralluogo con i gestori della riserva e la Stazione forestale regionale di Monfalcone, per non incorrere in eventuali situazioni di pericolo per gli utenti che si dovessero recare nella Riserva, essendo in movimento macchinari giganteschi. La Regione ha stanziato per l'opera un finanziamento 613.500 euro.©RIPRODUZIONE RISERVATA