Barricate a San Nicola Daspo per i contestatori
ROMA Le balle di fieno incendiate venerdì sono state portate via da poche ore. Ne resta ancora l'odore, sotto i pini della strada alberata verso l'ex scuola Socrate di via di Casale di San Nicola, che da meno di 48 ore ospita 19 profughi, accolti a bottigliate e saluti romani. Anche la rabbia dei residenti sembra come sfiammata. Resta, certo, nelle foto degli scontri con la polizia che girano di cellulare in cellulare. Il questore di Roma Nicolò D'Angelo ha aperto un fascicolo per l'erogazione del Daspo per tutti coloro che saranno individuati. Si cercano volti. Uno dei manifestanti portati via ieri, il portavoce di FdI del XV Municipio, è stato rilasciato e lui è tornato a salutare il presidio. Ieri, tra i membri del comitato, sembrava vincere un sentimento d'attesa. Nessuno lo nega: quello di venerdì è stato uno choc: «Siamo ancora traumatizzati - spiegano - Abbiamo necessità di riflettere, di capire con calma e secondo la legge, cosa fare». Il caldo fa la sua parte, il presidio si interrompe, poi riapre. Sventola il tricolore tra non più di dieci, quindici persone. Ieri mattina il prefetto Franco Gabrielli non l'ha mandata a dire: c'è stata «una chiarissima strumentalizzazione della protesta. Anzi, i cittadini si sono fatti strumentalizzare dagli estremisti. Hanno permesso che solo i facinorosi occupassero la scena». I residenti però non si riconoscono nel ritratto: «Non vogliamo in nessun modo essere strumentalizzati. Siamo proprio sfiniti». E, però, una certa presa di distanze dai contestatori più accesi di venerdì, tra cui c'erano militanti di CasaPound, ieri è sembrata esserci: «Questo è un gruppo di cittadini di idee politiche diverse, ma uniti per un unico scopo: vogliamo lottare per la legalità. Chiunque voglia appoggiarci è benvenuto». Per cui, in attesa dei prossimi migranti - che arriveranno, anche se non si sa quando - si invita il sindaco Ignazio Marino a venire di persona per vedere la situazione. E si decide di procedere per le vie legali: «Noi abbiamo fatto un esposto sull'illegittimità dell'utilizzo dell'ex scuola Socrate». Scontri, violenze: basta. E d'altronde non è Casale di San Nicola "Il tuo paradiso di qualità, sicurezza e prestigio"? Così almeno la vende l'agenzia immobiliare con i suoi maxicartelli e sembra confermarlo il viavai di auto di lusso, suv e coupé, Smart fiammanti, uomini in rayban e camicia all'uscita del tennis club. «È una posizione ideologica, non vogliono che sia "inquinata" una zona, che passa da lusso a "degradata"», dice Aldo Zappalá, residente che rappresenta l'ala "accogliente" del comprensorio. Con lui una ventina di famiglie. Ieri, dice, «dovevamo portare delle torte, accoglierli bene. Sono profughi, nel loro Paese in molti casi erano ricchi. Non sono disperati che vanno rubando. Se loro arrivano e trovano gli imbecilli con il saluto romano...».