Fincantieri rinnova la Marina militare
«Questo importante programma offre l'opportunità di valorizzare fortemente il patrimonio tecnologico di Finmeccanica nel settore navale», dice l'ad del gruppo di Piazza Monte Grappa, Mauro Moretti, commentando l'ordine per 3,5 miliardi (in tandem con Fincantieri) nell'ambito del piano di rinnovamento della flotta della Marina Militare. «L'impegno in questo nuovo programma conferma la volontà dell'azienda di rafforzarsi ed investire ulteriormente nel settore dell'alta tecnologia navale», sottolinea.di Massimo Greco wTRIESTE La Marina militare italiana rinnova la sua flotta con un programma decennale affidato a Fincantieri e a Finmeccanica. La prima, consistente parte del piano è stata annunciata ieri da un comunicato Fincantieri: si tratta di lavori per 3,5 miliardi, che saranno suddivisi in 2,3 miliardi per i siti produttivi Fincantieri e in 1,2 miliardi per le aziende Finmeccanica. Piazza Affari gradisce con +1,06. Questa fase iniziale della commessa, che passa attraverso l'organismo europeo Occar (Organisation conjointe de cooperation sul l'armament), consiste in sette navi: un'unità di supporto logistico (Lss) e sei pattugliatori (Ppa): Fincantieri si incaricherà dello scafo-piattaforma, mentre Finmeccanica realizzerà i sistemi d'arma. Il gruppo cantieristico, controllato da Cassa depositi e prestiti, provvederà inoltre per dieci anni all'assistenza manutentiva e componentistica (assi, timoneria, eliche) delle navi ordinate. I sei pattugliatori saranno costruiti negli stabilimenti di Muggiano e Riva Trigoso nel Levante ligure. Per l'unità logistica la decisione deve essere ancora presa: alla candidatura dei siti liguri specializzati potrebbe aggiungersi quella di Castellammare, che negli ultimi anni si è dedicata anche al militare. La consegna delle sette unità finora (e spiegheremo perchè finora) commissionate è spalmata dal 2019 al 2025. Finora perchè sono in ballo quattro opzioni per altrettanti pattugliatori e, soprattutto, un'unità da trasporto e sbarco (Lhd) per la quale si sta definendo il contratto con la Difesa italiana. Quindi, ricapitolando, il finanziamento complessivo per ammodernare la flotta militare, previsto dalla Legge di Stabilità, ammonta a 5,4 miliardi destinati alla costruzione di 12 navi. Di questo stanziamento 3 miliardi andranno a Fincantieri e 2,4 miliardi serviranno a Finmeccanica. Da sottolineare il ruolo esercitato da Occar, una struttura europea creata per facilitare sia gli accordi tra i costruttori continentali che l'esportazione delle produzioni correlate al settore militare: coinvolgimento che fa ritenere perlomeno probabile la volontà di Fincantieri e Finmeccanica di piazzare all'estero possibili gemelle di unità logistiche e pattugliatori. Le tre classi di navi, che verranno progettate e realizzate, dovranno assolvere a compiti misti militari e civili, comprendendo nell'utilizzo tattico interventi di protezione civile e di soccorso in mare. É lo stesso amministratore delegato di Fincantieri, Giuseppe Bono, a sottolineare un piano di «profonda valenza industriale» e «le significative implicazioni geopolitiche con il rilancio del ruolo dell'Italia nel Mediterraneo». Il decollo dell'operazione-rinnovo della nostra flotta si basa sull'accordo sottoscritto nell'ottobre 2014 tra i due grandi gruppi manufatturieri nazionali. A Mauro Moretti, leader di Finmeccanica, preme rilevare la valorizzazione dei brand aziendali coinvolti, come Selex Es, Oto Melara, Wass, Mbda, Elettronica per «accrescere ulteriormente la propria competenza nell'alta tecnologia dei nuovi sistemi di combattimento navale». Infine alcune caratteristiche tecniche relative alle unità ordinate. La nave di supporto logistico avrà 165 metri di lunghezza, 20 nodi di velocità, 200 persone di equipaggio: sarà dotata di capacità sanitario-ospedaliera con una zona degenza in grado di ricevere fino a 12 ricoverati gravi. I pattugliatori saranno lunghi 129 metri, veloci oltre i 31 nodi, con un equipaggio di 171 persone. ©RIPRODUZIONE RISERVATA