Expo, niente Bronzi e Arcimboldo: Sgarbi s'infuria

MILANO Parte all'attacco contro "l'ottusità" di quegli amministratori che fanno ostruzione rifiutando a Expo i loro piccoli e grandi tesori Vittorio Sgarbi, critico d'arte e ambasciatore della Cultura della Regione Lombardia per l'Expo 2015. «Pensare che Expo sia un Bengodi da cui tutti dovranno trarre vantaggio è da mentalità malata..», si infuria dopo le ultime polemiche per il veto del Comune di Cremona di concedere, l'opera "L'ortolano" di Arcimboldo, che ha ispirato anche la mascotte dell'esposizione universale, conservata nella pinacoteca della città. «Ma quale Arcimboldo? Ma a chi interessa quel quadretto, se lo tengano pure a Cremona - afferma Sgarbi - io sto lavorando per portare all'Expo dagli uffizi di Firenze la "Venere" di Botticelli, oltre che i Bronzi di Riace..». «Credere che uno giunga dall'Australia per Expo - continua - e poi sia disposto ad arrivare fino a Cremona o Reggio Calabria per vedere una singola opera è da pazzi: secondo me le città che trarranno beneficio dall'evento, oltre Roma e Milano, sono Venezia, Firenze e Torino». Proprio alla Reggia di Venaria Reale, Sgarbi sta pensando di portare la Venere di Botticelli, accennando a una cifra per gli Uffizi tra i 600.0000 e gli 800.000 euro. Tornando alla questione dei Bronzi, il critico ricorda che «a Milano avrebbero quei milioni di visitatori che adesso si sognano. Senza escludere il ricavo economico che per le due statue potrebbe aggirarsi attorno ai 15 milioni di euro». Intanto dal Comune di Cremona confermano che "L'ortolano" mai partirà per Milano e che i visitatori, data la vicinanza, possono benissimo spingersi fin lì.