A Roma scritte antisemite su muri e negozi
La guerra in Medio Oriente ha dato il pretesto a qualcuno per dipingere svastiche sulle serrande di decine di negozi gestiti da ebrei in diverse zone di Roma, aggiungendo scritte come "Anna Frank cantastorie". E anche "Ogni palestinese è come un camerata. Stesso nemico stessa barricata". «È come nel 1933 - ha commentato il presidente degli ebrei romani Riccardo Pacifici -, quando alcune stelle gialle furono attaccate all'entrata di negozi di proprietà di ebrei» nella Germania da poco governata dai nazisti. Unanime la condanna del gesto, a partire dal sindaco Ignazio Marino, che ha parlato di «offesa a tutti i romani». Il premier Matteo Renzi ha parlato al telefono con Pacifici e presto lo incontrerà, ha riferito quest'ultimo. Sull'episodio indaga la Digos e la pista seguita è quella di una saldatura tra estrema destra ed estrema sinistra in funzione anti-israeliana, con una possibile regia unica. Oltre 70 le frasi vergate su muri e serrande dei negozi lungo via Appia e in altri quartieri, mentre volantini pro palestinesi sono stati trovati nella centrale via Cola Di Rienzo, una strada dello shopping romano. Pacifici ha fatto un appello al questore e al sindaco di Roma perché i responsabili siano individuati e puniti. «Roma non può diventare come Parigi - ha detto -, dove gli ebrei sono assaltati, le sinagoghe circondate e girare con la kippà in testa è un pericolo». Pacifici parla di un'escalation dell'odio legata al conflitto in Medio Oriente.