«Ideal Standard, ora aiutiamo la coop»

Botta e risposta tra Cgil e Confindustria Udine sul tema, sempre caldo, dell'articolo 18. All'appello per una maggiore flessibilità del lavoro lanciato dal presidente degli Industriali friulani Matteo Tonon ha replicato il segretario generale del sindacato udinese, Alessandro Forabosco, secondo cui «l'occupazione riparte solo se ripartono gli investimenti, pubblici e privati. L'articolo 18 e la flessibilità sono un falso problema». «Dopo aver giustamente osservato che i posti di lavoro non si creano per legge – spiega Forabosco –, Tonon si rimagia tutto rispolverando il totem dell'articolo 18. Un'uscita fuori tempo, alla luce non soltanto di un'emergenza occupazionale che si aggrava ogni giorno di più, in Friuli come nel resto del Paese, ma anche delle attuali dinamiche del mercato del lavoro. Confindustria non può ignorare che poco più di un'assunzione su dieci avviene oggi a tempo indeterminato, mentre oltre l'80% dei contratti di lavoro è a termine o passa attraverso agenzie interinali». Se nella sola provincia di Udine si sono persi 11mila posti di lavoro tra il 2008 e il 2013, le cause, per la Cgil, non possono essere cercate in una mancanza di flessibilità. di Massimo Greco wTRIESTE «Segnale per il territorio»: è il commento-sintesi della governatrice Debora Serracchiani nel day-after dell'accordo faticosamente conseguito martedì sera a Roma, per tentare di salvare lo stabilimento Ideal Standard di Orcenico. L'effetto sociale ed economico, che la perdita di quasi 400 posti avrebbe sortito per la Destra Tagliamento, sarebbe risultata devastante. Ma adesso, strappata la sopravvivenza fino al 30 ottobre e scongiurata la mobilità, parte la "fase 2" perchè - ha osservato la Serracchiani - «la nuova cooperativa avrà bisogno del supporto delle istituzioni a tutti i livelli» con l'obiettivo «di definire un progetto qualificante per il territorio». La vertenza di Orcenico ha avuto un significativo riverbero nazionale, tant'è che il sottosegretario Teresa Bellanova, delegata dal ministro Giuliano Poletti a seguire il negoziato di martedì, ne ha parlato come «un caso esemplare di uso della cassa in deroga non come mero sussidio ma come sostegno al reddito lungo un percorso che deve traghettare il sito verso una fase di reindustrializzazione». Già oggi pomeriggio è prevista a Orcenico un'assemblea di lavoratori per spiegare le modalità di adesione alla cooperativa "Ideal Scala", fondata da 18 dipendenti allo scopo di rilevare dalla multinazionale la gestione del sito friulano. Gli aspiranti soci, secondo il presidente Gianmario Petozzi, sono oltre un centinaio. Bisognerà capire come organizzarsi, anche sul piano finanziario: si parla, per esempio, di capitalizzare le somme della mobilità (800 euro al mese per tre anni) per creare una base di partenza da un milione e mezzo di euro. Il fondo nazionale della cooperazione e le risorse della Regione potranno aiutare l'esperimento di "workers buyout". E bisognerà capire con precisione la formula dell'«assoluto favore», presente nell'accordo del maggio, relativamente alle condizioni che l'azienda porrà alla subentrante cooperativa: quali marchi, quali impianti, quale il valore dell'affitto dello stabilimento. La gestione cooperativa conterà su una fiscalità vantaggiosa e potrà esercitare prezzi molto competitivi. Analoghe esperienze sono state avviate in Emilia e in Sicilia, finora hanno retto l'urto con il mercato. Da parte sua, Ideal Standard ha riepilogato in una nota i termini dell'intesa raggiunta al ministero del Lavoro: domanda per la Cig in deroga; possibilità per i dipendenti di accedere alla mobilità volontaria o di aderire al nuovo soggetto industriale; per chi opterà per la "volontaria" è previsto un incentivo fino a 30 mila euro correlato al tempo di permanenza in azienda. Inoltre, nelle prossime settimane - informa la multinazionale controllata dal fondo statunitense Bain Capital - proseguirà la valutazione tecnica finalizzata al trasferimento dei «macchinari non necessari alla prosecuzione delle attività» a Orcenico verso Trichiana (Belluno) e Roccasecca (Frosinone), gli altri stabilimenti italiani del gruppo. A proposito di Trichiana, c'è il rischio che si riaccenda quella "guerra tra poveri" che già in passato ha provocato non pochi danni alla comune causa dei lavoratori Ideal Standard. Fonti di stampa riferivano dei timori paventati nel vicino stabilimento veneto, in quanto, qualora decollasse l'esperimento cooperativo di Orcenico, calerebbe la produzione a suo tempo garantita a Trichiana. Reazioni soddisfatte dal mondo sindacale e politico. Franco Rizzo, segretario regionale dei chimici Cisl, sottolinea la decisiva compattezza di istituzioni e sindacati. «Scongiurati 400 licenziamenti», osserva Salvatore Barone per la Cgil. «Propedeutico per la salvaguardia di Roccasecca e Trichiana», profetizza Giancarlo Pompei a nome della Ugl. «Rintuzzato il profilo aggressivo della multinazionale», esulta il senatore "dem" Lodovico Sonego. ©RIPRODUZIONE RISERVATA