Al Mittelfest arriva Charron il guerriero della bellezza

La compositrice russa Sofija Asgatovna Gubajdulina, considerata la più grande compositrice vivente, vincitrice di numerosi premi internazionali, Leone d'Oro alla carriera nel 2013, apprezzata nel panorama internazionale per la sua tecnica raffinata e complessa, sarà ospite a Mittelfest, per presentare il suo nuovissimo lavoro "Warum? Wozu? Wodurch?", oggi alle 19 nella chiesa di San Francesco. Si tratta della seconda esecuzione mondiale, dopo quella all'Emilia Romagna Festival, della sua partitura per flauto, flauto basso, clarinetto, clarinetto basso e archi, affidata alla prestigiosa Filarmonica del Teatro Regio di Torino diretta da Andres Mustonen, con Massimo Mercelli al flauto e Darko Brlek al Clarinetto. L'evento sarà anche preceduto da un incontro pubblico con la compositrice russa, alle 17 sempre alla Chiesa di San Francesco. di Alberto Rochira wUDINE È un "guerriero della bellezza", pronto a "combattere per affermarla sempre, perché è la cosa più importante". Cédric Charron, uno tra i performer di punta dell'artista visionario, coreografo, regista teatrale belga di fama internazionale Jan Fabre, è consapevole della difficoltà di questa battaglia al giorno d'oggi, in un mondo dove la bellezza è spesso deturpata, violata, sconvolta. «E non è facile essere un guerriero di Jan - spiega l'artista nato in Bretagna -: io lo sono diventato almeno cinque anni dopo essere entrato nella sua compagnia, Troubleyn, quattordici anni or sono». Charron (che ha lavorato con Fabre in numerose piéce, come "Je suis sang", "Tannhäuser" , "History of Tears", "Prometheus landscape II") salirà sul palco del Mittelfest di Cividale oggi (Teatro Ristori, ore 21) per "Attends, attends, attends (pour mon père)", coreografia assolo modellata su di lui da Fabre, sul tema del rapporto tra Charron e suo padre. «Considero Jan il mio padre spirituale - continua Cédric -, dunque questo lavoro, che nasce dalla sua volontà di rendere un omaggio a mio padre, in realtà coinvolge due figure paterne: il mio padre "fisico" e il mio padre spirituale, che è appunto Jan». Fabre si è interessato alla relazione tra Cédric, già laureato in Economia e Scienze politiche a Rennes, e suo padre, perché «ci conosciamo da quattordici anni - continua Charron - e lui sa tutto del mio modo di essere e anche del rapporto particolare tra me e mio padre, professionista attivo nel campo dell'economia, al quale ho sempre chiesto del tempo per riuscire a fare ciò che volevo davvero: il che è accaduto nel 1997, quando ho intrapreso gli studi artistici». Fabre padre "metafisico", capo-guerriero e anche "partner nel crimine", aggiunge Cédric, «per me che ho accettato appunto di cercare con lui la bellezza sempre, dedicando mente e corpo a questa lotta». Per questo "atleta dell'emozione", il rapporto con Fabre è stato "simile a quello tra il piccolo Principe e la volpe", per cui uno diventa per sempre responsabile di chi ha addomesticato. Da giovane attore, Cédric, "spirito selvaggio", era solito interrompere le prove dicendo "Attends, attends, attends!". «Chiedevo a Jan di aspettare un momento - spiega Charron illustrando così il titolo della messinscena -, perché fermando il tempo, cercavo un'idea nuova. Dapprima lui era molto scocciato dall'atteggiamento di questo attore francese, ma poi ha capito che nasceva da un'esigenza creativa e ha cominciato ad apprezzarlo». Cédric, che di Cividale ha avuto un'ottima prima impressione ("una splendida piccola città con un festival di grande qualità"), sta al momento lavorando con Fabre a "Mount Olympus", durata 24 ore, che debutterà a Berlino in giugno. «In questo mondo dove il tempo è sempre più istantaneo - commenta - un lavoro di questa durata è una sfida enorme». Ieri applausi al festival per l'attore Paolo Fagiolo nel recital letterario "Le avventure del bravo soldato Švejk", per l'omaggio a Federigo Fiorillo nel concerto eseguito dall'Accademia d'Archi Arrigoni e per l'originale spettacolo-musical "The Old Testament" proposto dal collettivo artistico internazionale "Loose Collective".