Mittelfest, gran debutto sulle note di Purcell
di Alberto Rochira wUDINE Sono state le note seicentesche di "Trumpet Tune" di Henry Purcell, interpretate dall'Ensemble di Ottoni del Conservatorio Tomadini di Udine, a dare il via ieri al Mittelfest n. 23 a Cividale (19-27 luglio), sul tema dei "Segnali", che raccontano turbamenti e bellezze della nuova Europa tra musica, danza, cinema, teatro, marionette e animazione. «Questo festival – ha esordito l'assessore regionale alla Cultura Gianni Torrenti durante la cerimonia inaugurale - ci dice che la cultura deve necessariamente accompagnare il nostro futuro: non c'è futuro senza Europa e non c'è Europa senza cultura». Poi i saluti del presidente dell'associazione Mittelfest Federico Rossi, con una dedica a Ennio Grasso, colonna del festival scomparso ad aprile, e del direttore artistico Franco Calabretto. «Il festival vuole abbracciare Cividale con proiezioni, installazioni, una nuova veste grafica – ha detto - e oltre 50 spettacoli che puntano a raccontare il presente di questa nuova Europa in fermento». Dopo un'altra performance dell'Ensemble del Conservatorio di Udine, diretto da Domenico Lazzaroni su musiche di Claudio Monteverdi, applausi per il primo spettacolo in cartellone, "Histoire du soldat", sulla partitura di Igor Stravinskij, con i Solisti dell'Orchestra del Teatro Verdi di Trieste e la voce recitante dell'attore Massimo Somaglino. Poi il ritorno a Cividale della compagnia di Lubiana "Slovensko mladinsko gledališce" con lo spettacolo "Dannato sia il traditore della patria sua", firmato da Oliver Frljic, uno tra i più visionari rappresentanti della nuova generazione di registi croati, e l'originale progetto "Le souffle de l'esprit" dei danzatori di origine Ceca Jicí e Otto Bubenícek. Elfriede Jelinek, Premio Nobel per la Letteratura 2004, nel lavoro "FaustIn & Out", scritto nel 2010, «descrive come le malattie della società contemporanea precipitino drammaticamente nelle vicende quotidiane dei nuclei familiari, esplodendo poi in comportamenti che manifestano le medesime patologie». Così il regista Fabrizio Arcuri della romana Accademia degli Artefatti, una delle realtà più interessanti della scena teatrale italiana d'oggi, spiega la potenza dello spettacolo "Sketches", che debutterà (solo per la prima parte) oggi al Mittelfest di Cividale, alle 18 nella Chiesa di S. Maria dei Battuti. «È il risultato di un lavoro di scandaglio su un testo straordinario e molto stratificato – spiega il regista -, che intreccia e integra il mito di Faust con una serie di vicissitudini e recenti fatti di cronaca. Dopo un percorso all'indietro nel testo, fino agli strati più profondi, abbiamo l'ambizione di restituirlo al pubblico nella sua coinvolgente immediatezza». Attraversando nuclei problematici della società attuale, «come la mancanza di lavoro – continua Arcuri –, il consumismo delle relazioni sentimentali e interpersonali condizionate dagli stessi meccanismi che regolano l'usa e getta stimolato dalla pubblicità, l'ancora incerto ruolo delle donne nella società», Jelinek crea una sorta di "stream of consciousness" collettivo in forma di invettiva, un "comizio" pubblico in cui si intrecciano molte voci. A Parma, in dicembre, l'allestimento sarà presentato nella sua versione integrale (6 ore), composta, fa sapere Arcuri, da tre parti e due intermezzi. A Cividale, invece, la compagnia svelerà solo la prima parte senza intermezzo e la presentazione dei personaggi (madre, padre e figlia). Dato che il mito di Faust si intreccia con i fatti di cronaca, la figlia, spiega Arcuri, è "Elizabeth Fritzl, donna austriaca che visse per 24 anni imprigionata in un bunker sotterraneo costruito nella cantina di casa dal padre-carnefice che abusava di lei". Oggi, seconda giornata nel segno della festa: alle 11 in piazza Diacono la compagnia della Repubblica slovacca Divadlo Piki, storica colonna del teatro di figura, con "Storie di mucche"; alle 11.30 in San Francesco, concerto "La lacrima e il sorriso" con l'Ensemble del Conservatorio Tomadini di Udine. Nel pomeriggio, le vie cittadine saranno percorse dalle biciclette dei primi del Novecento di "Ruedis, ruote di confine", inedita coreografia sulla Grande Guerra, firmata da Marta Bevilacqua per Arearea. In serata, (dalle 19.30) la Camerata Salzburg diretta dal violoncellista Enrico Bronzi, "Little Nemo" (ore 21) primo appuntamento con l'acrobazia coreografica di Danza Verticale. A seguire, (ore 22.30), la commedia musicale "Sciantose, eccentriche e dive del microfono" di Giorgio U. Bozzo, che vedrà in scena l'attrice Ariella Reggio con il trio delle Sorelle Marinetti.