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MERCATO ORTOFRUTTICOLO Domande senza risposta nIl 25 giugno si è riunito il consiglio della settima circoscrizione per discutere sull'ipotesi di spostamento del mercato ortofrutticolo, nell'attuale "oasi felina" di via Brigata Casale; vi hanno partecipato l'assessore Andrea Dapretto, il presidente del Gattile Giorgio Cociani e una trentina di concittadini e collaboratori del "Gattile". Dapretto ha esaurientemente spiegato le ragioni per cui l'attuale amministrazione comunale intenderebbe costruire il nuovo mercato ortofrutticolo nel luogo ove attualmente si trovano l'oasi felina e il parcheggio dei camper, asserendo che il territorio di Trieste è piccolo, ci sono vincoli di spesa imposti dalla legge e che non ci sarebbero altri siti disponibili, pur riconoscendo i molteplici e difficilmente superabili inconvenienti di tale ipotesi. Gli è stato però obbiettato che nella zona Ezit e precisamente in via Malaspina è completamente libera l'ex Manifattura tabacchi con i suoi 57 mila metri quadrati di cui 20 mila coperti composti da sette capannoni, che si presterebbe ad essere trasformata nel nuovo orto-frutticolo ed ittico, visto che è vicina al canale navigabile e alla Gvt. A dire dell'assessore tale sito risulterebbe inquinato e non sarebbe adatto allo scopo perchè vicino allo stabilimento dell'Ital-cementi: non sarebbe sano esporre frutta, verdura ed eventualmente pesce vicino a una fonte di inquinamento; argomentazione apparentemente valida, che trascura però la realtà, perchè anche la ferriera inquina eppure ci sono migliaia di abitazioni tutt'intorno. Sempre a detta dell'assessore, preclusivo in tal senso sarebbe il divieto dell'Asl. A tal punto, sarebbe però auspicabile che gli organismi interessati, Ezit e Asl, rilasciassero una concreta dichiarazione direttamente alla cittadinanza per conoscere le loro posizioni che si sostanziano nelle risposte a poche semplici domande: l'ex Manifattura tabacchi è o non è inquinata? E, se lo è, in che modo e in che grado è inquinata? Tenuto presente che nel territorio urbano è ben difficile trovare aree del tutto immuni da inquinamento, è davvero impossibile - ed eventualmente perché . E quanto verrebbe a costare lo spostamento in un sito piuttosto che in un altro, considerando anche gli oneri per lo spostamento di ciò che già esiste e funziona -ottimamente, fra l'altro - nel luogo al momento ed incautamente individuato per la nuova sede del mercato?