«L'emozione più forte della carriera»
La Francia si qualifica ai quarti di finale e Didier Deschamps esce dallo stadio sorridente e consapevole che il suo progetto comincia da dare i suoi frutti. Il tecnico dei transalpini aveva cambiato non poco la squadra rispetto alla gara contro l'Ecuador, inserendo nuovamente in difesa Debuchy, Varane ed Evra, più Cabaye a centrocampo. Innesti che hanno irrobustito il telaio dando spessore alla manovra: «Abbiamo spinto molto e creato tantissime occasioni – ha detto l'ex tecnico della Juventus a fine gara – soprattutto nella ripresa, ma è stato difficile tutte come in tutte le partite. È un'emozione fortissima far parte delle migliori otto squadre del mondo. Credo che questa serata ci abbia dato molto perché abbiamo giocato bene e siamo stati attenti contro una Nigeria molto atletica, ma devo ammettere che abbiamo avuto anche un pizzico di fortuna». Vi candidate per la finale? «Vedremo, siamo ai quarti per ora», ha risposto sornione il tecnico francese. «Non ho parole per descrivere quello che stiamo provando – ha invece risposto un emozionato Paul Pogba – Abbiamo tutta una nazione dietro di noi, sono felice per la squadra». Il centrocampista bianconero è oggetto del desiderio di squadroni di mezza Europa. È possibile, infatti, che il club torinese lo ceda per fare cassa. Ma questi sono discorsi prematuri. Pogba, per ora si gode il suo Mondiale da protagonista. «Siamo ai quarti ed è sicuramente l'emozione più forte della mia carriera e della mia vita». «Non è stato facile – ha agggiunto l'asso juventino – ma segnare quella rete è stata una liberazione, il mio gol ci ha sbloccati. È una sensazione indescrivibile anche sentire che dietro di noi c'è tutta questa gente che ci appoggia. Sono felice per la squadra e per la Francia intera, e l'emozione fa sì che non riesca a dire altro. Scusatemi...». Esce tra gli applausi, invece, la Nigeria che per 80' minuti è riuscita a mettere alle strette la Francia. «È stata una partita importante per noi, non abbiamo meritato di perdere, ma questo è il calcio – ha sentenziato il tecnico delle Super Aquile Stephan Keshi – È sotto gli occhi di tutti che siamo riusciti a competere con tutti, non ho rimpianti. Se resterò sulla panchina della Nigeria? Non lo so, ma sono convinto che questa squadra possa diventare grande». L'età anagrafica dei giocatori permette di sognare. (p.bar.) ©RIPRODUZIONE RISERVATA