FEDERCALCIO»FINTO RINNOVAMENTO
di Valentino Beccari wINVIATO A ROMA Un uomo solo al comando, indossa camicia bianca e giacca blu e si chiama Carlo Tavecchio. È lui il vincitore del "Mezzogiorno di fuoco" della Figc e anche se non ha esattamente le sembianze di Gary Cooper, quando esce dalla sede di via Allegri soffia con soddisfazione sulla sua metaforica colt ancora fumante. Il 71enne "padrone" della Lega dilettanti si accinge a sedersi sulla poltrona presidenziale con un programma che non è certo da innovatore. L'agenda federale. Il consiglio federale ha preso atto delle dimissioni di Giancarlo Abete e Cesare Prandelli e agirà in regime di prorogatio fino all'11 agosto, data fissata per l'assemblea elettiva. In quell'occasione via Allegri conoscerà il nuovo padrone di casa e solo qualora non si arrivasse al quorum necessario il presidente del Coni Giovanni Malagò (che non vedrebbe l'ora) potrebbe arrivare a nominare un commissario. Ipotesi poco praticabile perché il dirigente di lungo corso comasco ha i numeri dalla sua. Elezioni bulgare. Carlo Tavecchio ha un portafoglio voti più gonfio di un caveau di una banca svizzera. Ha tessuto con abilità democristiana (è stato sindaco dc di Ponte Lembro, Como) una fitta rete di consensi, consolidata da quasi vent'anni di presenza sul territorio, con migliaia di strette di mano, decine e decine di inaugurazioni sui campetti dell'estrema periferia del pallone, centinaia di visite ai più provinciali dei comitati provinciali. Ed ecco allora una solida base di partenza con il 34 perc ento espresso dalla "sua" Lega dilettanti alla quale vanno ad aggiungersi il patrimonio di voti di Mario Macalli (Lega Pro) e di Claudio Lotito (parte della Lega serie A). Insomma, il 50 per cento è ampiamente garantito. Certo, non si tratta esattamente di una boy band visto che Tavecchio ha 71 anni, Macalli 77 e Lotito 57. Il potere ai quarantenni. Barbara Berlusconi, vice presidente del Milan, è entrata a gamba tesa nel palazzo del calcio. «Il governo del calcio italiano va rifondato: spazio a quarantenni preparati. Non è solo un problema di persone, ma anche di regole per cambiare una governance litigiosa e senza visione». Un chiaro messaggio di rottura verso la probabile e futura squadra di governo e i quarantenni ai quali allude la First lady del Milan sono Demetrio Albertini, Palo Maldini e persino Gianluca Vialli. In realtà nessuno di questi esce allo scoperto perché significherebbe bruciarsi quando vai a scontrarti con un potere forte come quello che Tavecchio i esprime. Il ct scelto dal nuovo capo. Il successore di Prandelli verrà nominato dopo l'11 agosto e la scelta spetta al nuovo presidente federale. Tavecchio non ha fatto nomi ma ha sottolineato che il nuovo selezionatore deve essere espressione dell'eccellenza del nostro calcio e ricorda le esperienze di Valcareggi, Bearzot, Vicini e Cesare Maldini. L'idea è quello di un ct "buon padre di famiglia" con un giovane apprendista ct da promuovere in un paio di anni. In questo disegno francescano non sembra esserci spazio per rockstar della panchina come Mancini, Spalletti e lo stesso Allegri mentre l'identikit porta a figure come Guidolin, Zaccheroni e Tardelli. Quest'ultimo, ieri, si è lanciato in lodi sperticate per Tavecchio. Così per caso... Ecco a voi il nuovo che non avanza. ©RIPRODUZIONE RISERVATA