Fondi neri e tangenti Arresto all'alba per Guarguaglini

NAPOLI Fondi neri realizzati con il sistema delle false fatturazioni, ingenti somme in contanti consegnate agli ex vertici di Finmeccanica. Fondi che prendono nome di tangenti perché destinati, secondo l'ipotesi dell'accusa, ad esponenti politici ed in particolare a quanti avrebbero sponsorizzato le nomine dei vertici della holding. È questo lo scenario investigativo dell'inchiesta della Dda di Napoli che ha portato agli arresti domiciliari Pierfrancesco Guarguaglini, ex presidente di Finmeccanica. Associazione per delinquere finalizzata alla corruzione è il reato contestato all'ex dirigente nell'ambito dell'inchiesta sul Sistri, il sistema di monitoraggio satellitare del trasporto dei rifiuti mai entrato in funzione. Nell'indagine condotta dal procuratore aggiunto Giuseppe Borrelli e dalla Dda partenopea, il nome di Guarguaglini era già spuntato quale destinatario di ingenti somme in contanti. Ma la richiesta di misura cautelare, sempre agli arresti domiciliari, non fu accolta dal gip Francesco De Falco Giannone. Ora alcuni elementi nuovi scaturiti dagli approfondimenti investigativi hanno indotto il giudice a firmare il provvedimento, eseguito all'alba di ieri. La vicenda ruota intorno alle attività dei due imprenditori abruzzesi Sabatino e Maurizio Stornelli (il primo amministratore di Selex Service spa, società interamente partecipata da Finmeccanica e concessionaria del servizio legato alla realizzazione del Sistri), i quali avrebbero realizzato la provvista per circa 4 milioni di euro, distribuita in parte a Lorenzo Borgogni, ex responsabile delle relazioni esterne del gruppo e in parte a Guarguaglini (che avrebbe intascato 800mila euro). In sintesi il denaro, depositato presso una banca svizzera, sarebbe poi tornato in Italia attraverso «spalloni» e, dopo essere stato custodito in un doppio fondo della libreria di Maurizio Stornelli, sarebbe stato portato all'interno di un borsone della società calcistica "Pescina Valle del Giovenco" al settimo piano della sede di Finmeccanica, dove erano gli uffici Borgogni e Guarguaglini. A consegnare la tangente sarebbe stato Vincenzo Berardino Angeloni, ex deputato di Forza Italia e dentista di Guarguaglini, ritenuto una sua persona di fiducia. Tra gli elementi nuovi, le dichiarazioni rese ai pm dalla segretaria di Guarguaglini, Patrizia Silverio. La donna ha riferito di aver visto lasciare nell'ufficio del presidente un borsone del "Pescina Valle del Giovenco", del tipo che utilizzano i calciatori. Il borsone fu lasciato «come un regalo che Sabatino Stornelli presidente della squadra, faceva al presidente di Finmeccanica». Nell'ordinanza si citano anche alcune intercettazioni telefoniche in cui Guarguaglini ammette di aver fatto assumere presso il centro secondario Sistri di Cecina una propria cugina.