Mittelfest alla ricerca della "bellezza inquieta"
di Laura Strano Una forte connotazione internazionale, con la presenza di oltre 10 paesi dell'area centro europea (Slovenia, Croazia, Repubblica Ceca, Austria, Serbia, Germania, Svizzera fino a Paesi Bassi e Kazakistan), produzioni e ospitalità italiane, anche in anteprima assoluta, e alcune eccellenze artistiche espresse dal territorio regionale, delineano l'edizione 2014 di Mittelfest, di scena quest'anno dal 19 al 27 luglio nel consueto scenario di Cividale del Friuli, sotto la rinnovata direzione di Franco Calabretto e la presidenza di Federico Rossi. Un atteso prologo internazionale anticipa lo svolgimento del festival cividalese, un evento unico per il sito che lo ospita - il Sacrario di Redipuglia – e per gli artisti che lo eseguiranno: il Requiem verdiano diretto da Riccardo Muti, nella produzione Ravenna Festival e Mittelfest, alla presenza del presidente Napolitano, segnerà l'avvio ufficiale, domenica 6 luglio, della 23° edizione del festival e, insieme, delle celebrazioni nazionali per il Centenario della Grande Guerra. "Segnali. Cartografia della bellezza inquieta" è il titolo-guida di questa edizione, che non poteva prescindere dai turbamenti che percorrono oggi l'Europa, a cent'anni esatti dall'esplosione della Prima Guerra Mondiale. «Nel programma 2014 del festival i segnali di una bellezza fragile e inquieta appaiono più netti», spiega Calabretto. «Il passato intrecciato al futuro della musica, un teatro di identità perdute, il pensiero tagliente e sottile che ispira i creatori di danza, sono alcune delle direzioni in cui abbiamo visto muoversi le arti dal vivo nel tempo recente». Come un atlante internazionale, collezione di mappe di una geografia d'arte, Mittelfest 2014 ha voluto riconoscere ed esprimere questi segnali, seguendoli in molti diversi Paesi, traendone quasi una cartografia dell'inquietudine. «Ci piace però pensare - conclude Calabretto - che un'arte meno fragile, una grazia più duratura, si possa scorgere in controluce nelle proposte rivolte al pubblico quest'anno. Come se non venisse mai meno il desiderio di una più grande bellezza». Molteplici le declinazioni dei "Segnali" suggeriti dal festival, articolati nel calendario di Musica, Danza, Teatro (sezione firmata con la collaborazione artistica del Css attraverso il personale apporto di Rita Maffei), Cinema, Marionette & Burattini, per un cartellone che toccherà tutte le forme d'arte di Mittelfest. "Segnali a Sud-Est" è il percorso che identifica, geograficamente e artisticamente, alcune delle presenze dal centro Europa, a partire dal ritorno a Cividale della compagnia di Lubiana Slovensko mladinsko gledališce con uno spettacolo firmato da Oliver Frljic, uno dei più interessanti e insieme controversi rappresentanti della nuova generazione di registi croati. "Maledetto sia il traditore della patria sua", recentissima produzione in scena nella prima giornata del festival, prende a prestito per il titolo l'ultimo verso dell'inno nazionale di un paese una volta chiamato Jugoslavia. Ulteriore, importante momento teatrale, è affidato a uno dei più applauditi registi del centro Europa: il croato Ivica Buljan porta in scena "Una tomba per Boris Davidovic", tratto dal romanzo del grande scrittore serbo Danilo Kiš: una grande co-produzione serbo-sloveno-croata. Nello stessa giornata (lunedì 21 luglio), si potrà apprezzare l'ethno-jazz, swing balcanico dalle atmosfere gitane del Trio Balkan Strings. In chiusura, per "Segnali di bellezza", la centrale piazza Duomo accoglierà il gala di danza "Le souffle de l'esprit", protagonisti Jirí e Otto Bubenícek: discendenti da un'antica famiglia circense, i gemelli della Repubblica Ceca, che hanno spesso affiancato Roberto Bolle, trasformano la potenza atletica in coreografia, con una forza e un rigore sublimi. A suggellare la kermesse, domenica 27 luglio, la compagnia di Rotterdam Scapino Ballet che con il Combattimento Consort di Amsterdam porta in scena "Pearl", su musiche dal vivo di Vivaldi, de Visée e Merula: esemplare dimostrazione di come il 21° secolo interpreta gli splendori e i chiaroscuri del mondo barocco. Una presenza internazionale d'eccezione, spicca poi nel percorso "Segnali d'oggi": per la prima volta a Mittelfest il geniale regista belga Jan Fabre, con l'assolo "Attends, attends, attends... (pour mon père)", creato appositamente per Cédric Charron performer con cui ha spesso lavorato e che diviene protagonista di un'appassionata indagine sul rapporto tra un padre e un figlio. A questi percorsi, si affiancano anche i "Segnali di Memoria", dove si rinnova la collaborazione tra Mittelfest e il Festival dei Due Mondi di Spoleto nello spettacolo di Luca Ronconi "Danza Macabra", di August Strindberg, con una straordinaria Adriana Asti. ©RIPRODUZIONE RISERVATA