Truffa a Carige, sette arresti eccellenti
di Andrea Di Stefano wROMA Una nuova bomba giudiziaria si è abbattuta sul sistema creditizio italiano. Ieri la procura di Genova ha chiesto, e ottenuto dal gip, sette ordini di custodia cautelare che hanno portato agli arresti domiciliari l'ex presidente e padre-padrone della Cassa di Risparmio di Genova Giovanni Berneschi, oggi vice presidente dell'Associazione Bancaria Italiana. L'inchiesta ipotizza una colossale truffa ai danni della compagnia assicuratrice controllata dalla banca genovese e ha colpito oltre a Berneschi altre sei persone: Ferdinando Giovanni Menconi, ex amministratore di Carige Vita Nuova (ai domiciliari), Ernesto Cavallini, imprenditore immobiliare (domiciliari), Sandro Maria Calloni, imprenditore, Andrea Vallebuona, commercialista di Genova (carcere), Francesca Amisano, nuora di Berneschi (carcere). Due operazioni finanziarie illecite in particolare vengono contestate dagli inquirenti nell'ambito dell'indagine sul caso Carige. Dal 2006 al 2009 «gli acquisti gonfiati di società facenti capo a persone compiacenti, hanno fatto in modo che fossero portati in Svizzera circa 22 milioni di euro, parte dei quali sono stati impiegati per un importante investimento immobiliare in territorio elvetico, i cui effettivi titolari erano i massimi vertici pro-tempore del Gruppo bancario assicurativo Carige». Rilevante, in questo contesto, secondo gli investigatori, il ruolo di mediatore di un avvocato svizzero, Davide Enderlin, attraverso il quale sono transitati i capitali per nasconderne l'illegittima provenienza. Le ispezioni della Banca d'Italia al Gruppo Carige e i mutamenti negli assetti societari e nei rapporti tra Banca e Fondazione, secondo le Fiamme Gialle avevano convinto gli indagati a riorganizzare i loro capitali all'estero mediante un intreccio di accordi e atti negoziali, secondo una strategia che avrebbe dovuto consentire di contemperare più esigenze e che avrebbe visto, alla fine, anche il subentro nell'investimento immobiliare di un soggetto con precedenti penali per bancarotta. Secondo quanto ricostruito dagli investigatori, le cessioni di quote di società create ad hoc consentivano il passaggio dei capitali a società fittizie residenti in Paesi a fiscalità privilegiata, con clausole contrattuali che avrebbero dovuto dissimulare le reali consistenze e "pulire", ad ogni transazione, ingenti somme di denaro. L'intervento della magistratura inquirente e degli uomini del Nucleo di Polizia Tributaria di Genova della Guardia di Finanza ha permesso di impedire che il disegno criminale potesse essere portato a termine. I reati contestati vanno dall'associazione per delinquere, al concorso, alla truffa con l'aggravante della sussistenza di delitti contro il patrimonio, al riciclaggio, al trasferimento fraudolento di valori. Al centro delle operazioni illecite la compravendita di immobili e società con valori opportunamente gonfiati, da dieci a 45 volte, al fine di produrre profitti ai danni del gruppo bancario. La banca ha immediatamente annunciato che si costituirà come parte lesa. I guai per Berneschi potrebbero, però, non essere finiti: l'operato dell'ex presidente del gruppo Carige dallo scorso ottobre è sotto esame anche dalla procura di Savona. I pm Francantonio Granero e Ubaldo Pelosi hanno ipotizzato nei confronti di Berneschi e di altri dirigenti della banca il reato di concorso nella bancarotta del gruppo Geo, impresa del costruttore albenganese Andrea Nucera attualmente latitante a Dubai affondata in un crac milionario. ©RIPRODUZIONE RISERVATA