Baglini, il pianista runner al Salotto Cameristico
TRIESTE Concerto in trio atipico: è quello in cartellone domani, alle 20.30 nella Sala Ridotto del Teatro Verdi a Trieste, penultimo concerto del Salotto Cameristico di Chamber Music: protagonisti il pianista Maurizio Baglini, il clarinettista Corrado Giuffredi e la violoncellista Silvia Chiesa. Presto spiegata l'atipicità del concerto: spiega il pianista Maurizio Baglini che «l'idea è nata nel 2011, con questo esatto programma, in seno all'Amiata Piano Festival che ho fondato nel 2005. Un concerto col clarinetto al posto del violino a fare il paio col violoncello: volevo coinvolgere infatti Corrado Giuffredi Silvia Chiesa, reduce dal successo del cd Sony dedicato ai due concerti per violoncello e orchestra di Nino Rota». Il risultato è il programma che aspetta: musiche di Ludwig van Beethoven (Trio in si bemolle maggiore op.11), di Nino Rota (Trio per clarinetto, violoncello e pianoforte - versione originale 1973) e Johannes Brahms (Trio in la minore op.114). Biglietti presso Ticketpoint – Trieste, Corso Italia 6/c – tel. 040 3498276. INFO: Associazione Chamber Music, tel. 040.3480598, sito Internet www.acmtrioditrieste.it Maurizio Baglini è un artista familiare al pubblico di Chamber Music: «Un rapporto – spiega l'artista - che si estende a 360 gradi in ambito interpretativo e nella mia veste di responsabile artistico dell'Amiata Piano Festival, dove ricordo uno strepitoso concerto del Trio Mondrian e una bellissima performance del Duo Siktovesky, formazioni che si sono affermate al Premio Trio di Trieste. Devo ringraziare la competenza di Fedra Florit, da anni testimonial dell'importanza fondamentale della musica da camera che deve aver pari dignità rispetto ad un progetto sinfonico o lirico. Ricordo ancora una Sonata di Bartok triestina con Roberto Prosseda e un mio recital dedicato alla Variazione, esempio di concerto che fu costruito appositamente da me insieme a Fedra e che, mio malgrado, non son più riuscito a proporre altrove». Impegnato a tutto campo nella musica, dai concerti alla cura artistica come nel caso del Teatro Verdi di Pordenone, Maurizio Baglini corre, e non solo metaforicamente: «Correre mi dà una lucidità e una pace interiore insostituibili. Mi dà un senso di libertà: anche nella recentissia tournée al Sud ho corso per 50 chilometri in cinque giorni. Mens sana in corpore sano! E poi certo, corro anche in senso metaforico: vivo intensamente ogni istante della mia vita. Adesso lavoro all'Integrale pianistica di Modest Moussorgsky da registrare in luglio per Decca. Chiuderò il 2014 avendo suonato 65 titoli per pianoforte e orchestra in 39 anni di vita: un agonista, rimane tale...».