Dopo 13 anni inaugurata la sala polifunzionale

RONCHI DEI LEGIONARI Un altro angolo della città torna ad essere quello di un tempo. Ma non solo. Con la ristrutturazione dell'edificio di via Duca D'Aosta conclusasi con l'inaugurazione di ieri pomeriggio, Ronchi dei Legionari può contare su due spazi in più: una sala polifunzionale per mostre ed incontri e l'archivio della bonifica che ripercorre decenni di storia. Un pomeriggio di festa, quello vissuto ieri, il risultato di una sinergia, quella tra amministrazione comunale e Consorzio di bonifica pianura isontina, che è partito ormai 13 anni fa ed ha visto nel tempo, riportare a nuova luce prima la sede di via Roma ed ora il fabbricato che, un tempo, ospitava i cavalli ed il fienile. A fare gli onori di casa sono stati il sindaco, Roberto Fontanot ed il presidente dell'ente consortile, Enzo Lorenzon, alla presenza, tra gli altri, dell'onorevole Giorgio Brandolin, dell'assessore regionale Sara Vito, nonché del responsabile per la parte archivistica della Soprintendenza regionale Pierpaolo Dorsi. Prima del taglio del nastro, una benedizione è stata impartita da monsignor Paolo Bonetti, già parroco di Santo Stefano ed ora consigliere spirituale della Coldiretti. Quasi 900mila euro sono stati spesi per ridare dignità ad una zona storica della città, non solo con la ristrutturazione dell'edificio, ma anche con la sistemazione di un terreno da anni incolto e che, adesso, diverrà parco pubblico. Tanta storia si è consumata in questo angolo della città. L'edificio di via Duca D'Aosta è stato costruito nel 1906 su un terreno frazionato nello stesso anno ed acquistato per 5mila corone da Giuseppe Miniussi. Viene tracciata l'allora via Consorzio. Esso fu abitazione di servizio per il custode e per due guardiani acquaioli. A garantire il risultato finale, così come per la sede di via Roma, sono stati, tra gli altri, lo studio associato degli architetti Movio e Poletto, vincitori di un concorso di idee lanciato già nel 1999, mentre i lavori sono stati effettuati dalla Ici Coop. Se, come detto, al piano superiore ha trovato posto una sala polifunzionale, al pianterreno troverà collocazione l'archivio storico, documentale e fotografico, sistemato anche grazie alla collaborazione offerta dalla Fondazione Cassa di risparmio di Gorizia e dalla Banca di credito cooperativo di Stararanzano e Villesse. Imponente è stato il lavoro di ricerca e di riordino che ha visto protagonisti Marina Dorsi, Renato Duca, Renato Cosma e Chiara Aglialoro, con la collaborazione del Consorzio culturale. «Siamo arrivati in fondo non senza difficoltà – ha detto Lorenzon – ma ciò che abbiamo fatto la dice lunga su quanto valgano, almeno da noi, i consorzi». Luca Perrino