«Quel ballo galeotto al circolo di Servola»

NOTTINGHAM Nives Peras è un'elegante signora triestina trapiantata in Inghilterra fin dal 1949. «Mio marito era un militare di carriera dell'esercito britannico, impiegato con la Royal Engineers. Era sbarcato in Sicilia con l'esercito americano ed era risalito fino a Trieste, dove ebbi la fortuna di incontrarlo. Da là, no lo go più molà». Cosa ricorda del GMA? Trieste era tutto un fermento. Militari in ogni angolo della città. La mia famiglia era venuta a Trieste da Pola nel 1927 e si era stabilita a Servola. Un giorno stavo imbucando una lettera: un militare inglese mi si avvicina e mi chiede se voglio accompagnarlo al ballo in programma quella sera al circolo alleato a Servola. Risposi che andava bene ma che avrei portato mio padre, il quale ovviamente non si fidava tanto dei militari. Era abbastanza risaputo che gli americani facevano un po' gli spacconi con le ragazze. Quando vi sposaste? Andammo all'altare nel dicembre del 1947. Edmond Francis Ruen Young era arrivato da Pola quello stesso febbraio. Era nella guarnigione che fu coinvolta nell'omicidio del generale de Winton da parte di Maria Pasquinelli. Ci sposammo nella chiesa anglicana di via san Michele e negli anni successivi andammo a vivere a San Luigi, in una villa nei pressi della curva di via Ginnastica. Era un sogno. Poi venne il tempo di lasciare Trieste. Mio marito venne trasferito in Inghilterra ed io, con nostro figlio piccolo, lo seguii. Aveva Trieste nel cuore, tanto che sapeva meglio parlare il triestino che l'italiano. Cantava sempre "Andemo a Servola, sotto la pergola, sotto la pergola doman". Gli era rimasta nel cuore. Purtroppo è venuto a mancare qualche anno fa. Penso che sarebbe stato veramente orgoglioso di vedere come l'associazione continua nel suo lavoro. Torna mai a Trieste? Ho una sorella di 94 anni che vive lì. Almeno una volta all'anno sto da lei un mese e mezzo. Alcuni membri della Betfor sono venuti a Trieste durante questi anni e siamo andati a trovarla. Anche per lei quegli anni rappresentano un bel ricordo. Cosa cambierebbe della Trieste di oggi? Non mi piace come vanno le cose dal punto di vista della sanità. Ho tante amiche che spesso lottano per avere dei trattamenti migliori. Proprio qualche tempo fa è morta una mia cara amica inglese sposata con un triestino. Soffriva di demenza senile. Mi hanno detto che è entrata fisicamente sana e non è mai uscita. Non voglio sembrare scontrosa, ma penso che andrebbe leggermente rivisto il sistema. È in contatto con qualche altra triestina in Inghilterra? Ho una cara amica, Elsa Pinzano. È triestina acquisita visto che si era sposata a Trieste con un militare inglese. Ci sentiamo una volta al giorno per telefono e vado spesso a trovarla. Ci separano solo 45 miglia e con la macchina è questione di un'ora. (n.g.)