La Dieta: «L'Istria non si tocca»
POLA Continua la campagna della Dieta democratica istriana, appoggiata su questo tema anche dagli altri schieramenti politici della regione, contro la prospettiva dell'accorpamento della penisola nella futura regione Alto Adriatica assieme alla Lika, come contemplato dalla proposta della nuova legge sullo sviluppo regionale del Paese. Ebbene una delegazione del partito regionalista formata dal presidente Ivan Jakov›i„, dai vice presidenti Boris Mileti„ e Giovanni Sponza nonchè da Valter Flego membro della presidenza ha chiesto e ottenuto un incontro con il capo dello stato Ivo Josipovi„ nel suo ufficio sul Colle Pantov›ak. Innanzitutto hanno messo sul tavolo la Dichiarazione sullo sviluppo regionale dell'Istria approvata all'unanimità nei giorni scorsi dall'Assemblea regionale, con la quale si chiede il mantenimento dell'Istria quale regione a se stante. Ci sono tantissime argomentazioni a favore dell'attuale status per la penisola hanno spiegato i dietini, tirando in ballo specificità storiche, culturali, etniche e linguistiche. La nostra, hanno detto, è l'unica regione bilingue nel Paese, nella quale l'italiano è considerata lingua ufficiale che in un contesto regionale più ampio perderebbe sicuramente il suo peso e il suo ruolo. Dal canto suo Josipovi„, che in tempi recenti ha presenziato all'apertura di due nuove sedi di Comunità degli italiani in Istria (Cittanova e Torre), si è compiaciuto della sensibilità dei poteri regionali e locali in Istria nei confronti delle minoranze. ( p.r.)