Piscopo: «Difesa ok abbiamo più fiducia»

di Antonello Rodio wTRIESTE In qualche occasione è stata salvata da pali e traverse, ma sta di fatto che la Triestina ha potuto ottenere due vittorie consecutive anche grazie al fatto di non aver subito gol. Merito di una ritrovata solidità del reparto difensivo, del quale uno dei perni è certamente Luca Piscopo. Piscopo, a parte alcuni episodi un po' fortunosi, c'è ultimamente una maggior solidità difensiva? «Sicuramente il mister ci ha fatto lavorare molto sulla fase difensiva, schierandoci dietro sia a 4 che a 5, come accaduto domenica per una ventina di minuti. Stiamo cercando di perfezionare i meccanismi». Come vi trovate quando giocate con tre difensori centrali? «Bisogna cercare di amalgamare ulteriormente i nostri movimenti anche per casi come questi. Difendendo a cinque sembra di essere più coperti, ma si crea anche più densità di uomini avversari vicino la porta e se sbagli qualcosa non sempre, tra virgolette, ti difendi meglio. Certo, i meccanismi sono diversi e in effetti per certi versi ti copri di più. E ad esempio domenica quando è entrato Vianello, ci siamo difesi decisamente meglio nel gioco aereo». In difesa siete tutti molto esperti nel settore centrale mentre gli under curano le fasce: come stanno andando i più giovani? «Ferrara è una grande sorpresa, prima non aveva potuto giocare ma fin dalle prime partite in cui è stato schierato si è visto che è un giovane che ha qualità e può crescere. Pratolino è un centrale che è stato spostato a destra, ma ha grande corsa e volontà e si sta impegnando molto». Questa prima parte di stagione sottotono della Triestina come se la spiega? «Difficile dirlo, anche noi ci siamo chiesti perché abbiamo iniziato così male. Puntare il dito contro qualcuno in particolare sarebbe troppo facile, non c'è un solo colpevole. Dobbiamo esser bravi noi a trasformare una fase negativa in positiva. E io dico che bisogna essere fiduciosi: nonostante il brutto momento che abbiamo passato, siamo a 14 punti a sole 4 lunghezze dal terzo posto. E con l'intensità e lo spirito con cui lavoriamo in settimana, possiamo solamente migliorare». Quanto sono pesati nelle scorse settimane i fischi e le contestazioni dei tifosi? «Ovvio che pesano, ma fanno parte del bello di giocare a Trieste: prendere applausi è favoloso, i fischi non sono piacevoli ma fanno parte di una piazza così importante. Si accettano e devono darci una carica in più per far meglio. Comunque il gruppo risponde bene e grazie ai risultati si sta ricreando quell'entusiasmo che era andato un po' perso». Come sta suo fratello Marco dopo l'operazione al ginocchio? «Da una settimana si sta curando all'Isokinetic di Bologna e ha iniziato a lavorare con i fisioterapisti con doppie sedute quotidiane. Credo ci vorranno due mesi, tra metà e fine gennaio dovrebbe di nuovo lavorare con noi». ©RIPRODUZIONE RISERVATA