Tour, dopo tre secondi posti finalmente la volata è di Sagan

ALBI Dopo tre secondi posti, finalmente lo slovacco Peter Sagan riesce a mettere le mani su una tappa del Tour, vincendo allo sprint dopo una corsa magistrale. Sul traguardo di Albi, dopo 205 km di gara, Sagan stavolta l'ha spuntata, con un finale irresistibile, che ha lasciato dietro il tedesco John Degenkolb e l'italiano Daniele Bennati. Immutata la classifica generale, guidata dal sudafricano Daryl Impey. Dopo tre vittorie mancate d'un soffio allo sprint, dunque, lo slovacco sorride felice, poi firma autografi e si concede alle foto con i tifosi. È una star questo corridore, amatissimo dai francesi, seguito da alcune centinaia di tifosi del suo Paese. Il successo di ieri serve al morale e soprattutto a togliersi di dosso la scomoda etichetta di eterno secondo, con ciò che ne consegue in termini di nervosismo e malumore, che in questi giorni hanno abbondato. Allo sprint finale erano assenti i migliori velocisti, a cominciare dal britannico Cavendish, molto attardato. E come lui anche il tedesco Greipel, entrambi rimasti sempre dietro il gruppo, e lontanissimi dalle posizioni di testa. Sempre nascosti nel gruppo il keniano Chris Froome e lo spagnolo Alberto Contador, favoriti per la vittoria finale. «Se non vincevo, mi sparavo»: ha dichiarato a fine gara, felice per il successo costruito dai suoi, «non potevamo sbagliare. È una vittoria non mia, ma di tutta la squadra. Nei giorni scorsi avevamo ricevuto anche delle critiche, ora abbiamo dimostrato di essere una grande squadra. Fin dall'inizio volevamo che finisse così». Sagan ha vinto ma non ha preso la maglia gialla a Impey. Questo Tour in verità deve ancora cominciare: dopo sette tappe, i primi dieci in classifica sono racchiusi in soli 14 secondi. I Pirenei da domani diranno qualcosa di nuovo.