Trieste pronta per la A ma rischia la beffa
di Guido Barella wTRIESTE Lo stadio Rocco è pronto a ospitare Cagliari-Inter il 14 aprile prossimo. E anche Cagliari-Udinese due settimane più tardi. Parola del sindaco Cosolini: «Non c'è assolutamente nessuna preclusione, anzi, sempre che venga trovata la necessaria compatibilità con le esigenze della Triestina. La partita con l'Udinese?Perché no? Se tutti i problemi pratici sono risolvibili...». Trieste dunque è pronta, anche se pare che l'Inter - dopo un sopralluogo informale svolto allo stadio - sia decisa ad annunciare la propria contrarietà a giocare al "Rocco" a causa delle - diciamo così... - non buone condizioni del manto erboso soprattutto nei pressi delle due aree di rigore. Nessuna richiesta Dunque Trieste - posizione dell'Inter a parte - è disponibile a ospitare anche in questo finale di campionato, proprio come dodici mesi fa, la squadra sarda: allora era inagibile il vecchio Sant'Elia, oggi non ha la necessaria agibilità il nuovo Is Arenas. E dopo aver giocato la maggior parte degli incontri casalinghi o a porte chiuse o con gli spalti accessibili ai soli abbonati, il Cagliari Calcio ha deciso di cercarsi un'altra "casa". Al momento però nessuna richiesta ufficiale a utilizzare il "Rocco" è ancora giunta al Comune di Trieste, soltanto qualche contatto informale per sondare la disponibilità dell'impianto. Perché soltanto oggi saranno resi noti i prossimi passi ufficiali del club rossoblù. La mediazione di Serra Questa mattina è atteso in Sardegna il rappresentante della Lega Calcio di serie A, il prefetto Achille Serra, per un vertice convocato negli uffici del prefetto di Cagliari Alessio Giuffrida presenti i rappresentanti del Cagliari calcio (non certo il presidente Cellino, tuttora agli arresti domiciliari proprio per l'indagine su irregolarità relative alla costruzione dello stadio di Is Arenas) e del comune di Quartu, dove sorge l'impianto. Saranno presenti anche le forze di Polizia e i vertici dei Vigili del fuoco. «Ferme restando le autonome decisioni della Società sportiva - spiega la Prefettura di Cagliari - intento del Prefetto è chiarire definitivamente quali saranno, nel breve e nel medio periodo, le determinazioni che saranno assunte circa l'utilizzo di Is Arenas e lo svolgimento dei prossimi incontri, considerata la necessità di impedire che, ancora una volta, si giunga a pochi giorni dallo svolgimento delle partite senza conoscere le definitive decisioni». Questo mentre anche la Lega Calcio ha tutto l'interesse a che il Cagliari giochi a Cagliari e con almeno gli abbonati sugli spalti. Il Cagliari vuole emigrare Il club rossoblù si presenta però all'incontro apparentemente irremovibile dalle proprie posizioni. La società non ne vuole più sapere di Is Arenas ed è anzi decisa a proseguire il campionato altrove e perfino a smontare l'impianto (realizzato a tempo record nel corso della passata estate) per cercare una nuova sede per il prossimo anno. Tanto che (con tanto di «scuse per i disagi non dipendenti dalla volontà della società») è stata lanciata anche la campagna di rimborso per i 4500 abbonati che si aprirà nel prossimo mese di maggio. Trieste o Rieti? All'ufficio stampa del Cagliari calcio anche ieri bocche cucite sulla scelta dell'impianto dove chiudere la stagione. Fonti ufficiose però facevano sapere che la scelta sarà presa soltanto oggi, in base all'esito della riunione in Prefettura, alla quale peraltro la società, come detto, si presenterà ben ferma nella propria decisione di lasciare l'isola in questo finale di stagione. Trieste la prima opzione, ma intriga molto l'idea Rieti. La città laziale (la cui squadra milita anch'essa in Eccellenza) dispone di un impianto da 10mila posti che viene definito un "gioiellino". Una curiosità: lo stadio di Rieti è dedicato alla memoria di Manlio Scopigno, reatino d'adozione, il tecnico dello storico scudetto del Cagliari nella stagione 1969/70. Ma per il prossimo anno? Sembra quasi che in Sardegna sia stata lanciata la corsa a ospitare il nuovo stadio della squadra rossoblù (ovvero Is Arenas smontato e rimontato altrove): dopo Terralba ecco farsi avanti Marrubiu. Peccato che siano entrambi paesi in provincia di Oristano, a quasi cento chilometri dal capoluogo regionale. «Meglio così lontani che precari come a Quartu...» commentavano ieri nella sede del club rossoblù. ©RIPRODUZIONE RISERVATA