Fornero: «Ci sono altri 55mila esodati»

di Gabriele Rizzardi wROMA Elsa Fornero apre a possibili modifiche sulla riforma del lavoro, ma solo dopo aver verificato che gli obiettivi non sono stati raggiunti («Non c'è dogmatismo»), e attacca l'Inps sul numero degli esodati. «La relazione inviata al ministero del Lavoro sul numero degli esodati (390.200 n.d.r.)è parziale, fuorviante e si presta a facili strumentalizzazioni» affonda il ministro del Welfare nell'aula del Senato, dove Lega ed Idv hanno presentato una mozione di sfiducia. Ma la Fornero tira dritto, respinge l'accusa di aver dato informazioni non vere sui lavoratori interessati, rivendica il merito di aver assunto un atteggiamento di «chiarezza e trasparenza» e mette sul tavolo nuove cifre: «I lavoratori da salvaguardare oltre i 65 mila già coperti dal decreto, potrebbero essere 55 mila. Tra questi, 40 mila sono quelli in mobilità ordinaria al 31 dicembre e potrebbero rientrare nello status di salvaguardati». Nel conto rientrerebbero anche gli operai dello stabilimento di Termini Imerese. Salvi sono coloro che hanno i requisiti per accedere alla pensione con le vecchie regole entro i due annidi casa integrazione straordinaria e quattro di mobilità. Secondo il governo, insomma, gli esodati sarebero "solo" 120 mila e se confusione è stata fatta è perché il ministro del Welfare sapeva di un'altra platea di lavoratori interessati. Le soluzioni dovranno necessariamente essere diverse e una di queste per i lavoratori più giovani potrebbe essere l'estensione del trattamento di disoccupazione o la partecipazione a lavori di pubblica utilità. Ma si parla anche di una norma per estendere il sistema contributivo pieno anche agli uomini come opzione di scelta da demandare a lavoratore e azienda. Tutte ipotesi per le quali il governo vorrebbe confrontarsi con sindacati, aziende e Parlamento. Ma c'è anche l'impegno ad istituire entro la fine dell'anno una commissione per verificare le forme di gradualità nell'accesso al pensionamento. Il governo, che vuole approvare la riforma del mercato del lavoro entro il Consiglio Europeo di fine mese, si trova a a dover fare i conti le proteste dei sindacati, che definiscono «evasive e contraddittorie» le parole della Fornero, contestano l'intenzione di estendere gli ammortizzatori sociali e chiedono «deroghe previdenziali» per gli esodati. Ma a preoccupare il governo è anche e soprattutto la sostanziale bocciatura del presidente della Confindustria, Giorgio Squinzi: «La riforma del lavoro è una boiata, ma non possiamo che prendercela così perchè dobbiamo presentarci il 28 giugno con una legge approvata». Gelida è la replica della Fornero («Sono sicura che Squinzi si ricrederà») che dopo aver letto l'informativa del Senato, si trasferisce a Montecitorio insieme al ministro Giarda per un vertice con i capigruppo della maggioranza. La riunione va avanti per un paio d'ore e il ministro del Welfare si impegna a trovare una soluzione per gli esodati con l'istituzione di un tavolo tecnico. Alla fine, i partiti della maggioranza danno la loro disponibilità ad approvare la riforma entro il 28 giugno, come chiede Monti, ma in cambio il Pd si aspetta per oggi dal governo risposte «vincolanti» sugli esodati mentre il Pdl punta ad ottenere una maggiore flessibilità in entrata nelmercato del lavoro. ©RIPRODUZIONE RISERVATA