«Il nostro lavoro messo a rischio dai tagli»

Dilaga il malcontento nel sindacato autonomo dei vigili del fuoco Conapo, deciso a denunciare i tagli alle forze dell'ordine. "Scippi dell'esecutivo", così vengono definiti i 60 milioni di euro sottratti alla sicurezza. Con le ultime manovre infatti, spiegano gli esponenti del Conapo, si sta limitando sempre di più il funzionamento del corpo nazionale a livello di manutenzione dei mezzi, attrezzature e strutture. «A chi si deve rivolgere il cittadino se non a noi? - domanda Alessandro D'Agostino responsabile regionale del sindacato -. I pompieri sono da sempre il punto di riferimento per la popolazione sia per gravi eventi e sia per le piccole cose del quotidiano. Troppo spesso il nostro lavoro è stato sottovalutato. Non si può arrivare al punto di non poter mettere in mare le imbarcazioni di soccorso perché non c'è carburante. È inaccettabile risparmiare sull'apparato che garantisce la sicurezza del Paese e non mettere mano agli sprechi o ai privilegi della "casta" ». I problemi riguardano anche i soldi destinati alle missioni, che i vigili del fuoco devono anticipare per venire poi rimborsati solo mesi dopo. Per non parlare poi dei ritardi nei pagamenti delle indennità accessorie e delle ore di straordinario durante le calamità. «C'è inoltre un'altra assurdità - denuncia il sindacato -, ed è la questione precari. Con le stesse risorse (circa 120 milioni di spesa per ogni anno) usate dallo Stato per richiamare i discontinui (volontari) che colmano le carenze di organico, potrebbero essere stabilizzati circa 3mila dei 4mila precari. Perchè, quindi, non vengono assunti?». Le proteste e le manifestazioni continueranno comunque finché "giustizia non sarà fatta". «Noi siamo vigili del fuoco e orgogliosi di esserlo- concludono i sindacalisti -. E siamo ancora mossi dalla stessa volontà e passione che ci fecero entrare in questa squadra». (e.z.)