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SALVATORE GELSIDopo la venere di Milo, c'è lei Salvatrice Elena Greco, cioè Sandra o "Sandrocchia" - come la chiamava Federico Fellini - Milo. A 15 anni il primo marito, il marchese Cesare Rodighiero, un matrimonio durato 21 giorni. A 22 anni già "maggiorata" per le forme prorompenti ma con una voce infantile, debutta sullo schermo accanto ad Alberto Sordi e poco dopo grazie al produttore Moris Ergas (secondo marito), un piccolo ruolo di prostituta con De Sica ne "Il generale della Rovere" (1958) di Roberto Rossellini. Di nuovo nelle stesse sembianze in "Adua e le compagne" (1960) di Antonio Pietrangeli, poi la dolce vita romana sarà tutta sua, dopo l'incontro con Fellini ("8½" e "Giulietta degli spiriti"); per la ventiquattresima apparizione sullo schermo arriva nel mantovano per girare "La visita" (1963) di Antonio Pietrangeli. Come ha raccontato al Mignon nel 2010, al Mantova Film Fest, l'interpretazione della zitella Pina, una provinciale in cerca del grande amore per corrispondenza, (film premiato a Berlino nel 1964), la riscattò dallo stereotipo di svampita, bella senza qualità, tanto che per calarsi nella parte accettò di farsi invecchiare e imbruttire, a partire da un taglio di capelli "paesano". Disse a Tatti Sanguineti che colloquiava con lei, di aver sofferto molto, quando per "Vanina Vanini" (1961) di Roberto Rossellini, presentato alla Mostra del cinema di Venezia, sui giornali molti critici le affibbiarono il soprannome di "Canina Canini" per quell'interpretazione.La prima settimana di giugno del 1963 è a San Benedetto Po, la pioggia costringe a girare in interno al Consorzio Agrario dove lavora la Pina. Il giorno dopo c'è il sole, ma l'aria è fredda e lei ancheggiando attraversa la piazza per salire sulla Balilla. È arrivata anche la troupe del cinegiornale "Cinema d'oggi", mentre il "paparazzo" Tazio Secchiaroli è il fotografo di scena. Dopo un tempo inclemente, adesso c'è un sole che spacca le pietre che fa colare il trucco dell'attrice, mentre l'attore francese François Périer, non inserito nel piano di lavorazione del giorno, ne approfitta per visitare Mantova. Dal giorno dopo il set si trasferisce a Guastalla dove rimarrà un'altra settimana. Nella sede della Società Canottieri Eridano, in riva al Po, vengono reclutati una trentina di ragazze e di ragazzi dal locale liceo scientifico, ci sarà una festa da ballo con ubriacature vere e false. Dopo, "Frenesie d'estate" (1963) di Luigi Zampa, "L'ombrellone" (1965) di Dino Risi, "Come imparai ad amare le donne" (1966) di Luciano Salce, è ormai agli sgoccioli la commedia all'italiana, nel 1968 l'ultima apparizione in uno spaghetti western, pare fuori dal cinema italiano. Una svolta nella carriera è rappresentata negli anni Ottanta in televisione. Dal 3 maggio del 1985 ritorna a Mantova per la terza stagione televisiva di "Piccoli fans", adesso non si gira più negli studi della Rai, ma nei teatri italiani. Format semplice, protagonisti i bambini delle scuole elementari che interpretano le canzoni di un cantante famoso. Si fanno le prove al Teatro Bibiena per la registrazione della domenica, dopo aver scelto tra diverse scolaresche locali, l'ospite sarà Iva Zanicchi. Tutti canteranno in playback muovendo solo le labbra. L'8 gennaio 1990 durante la trasmissione pomeridiana "L'amore è una cosa meravigliosa", una falsa telefonata, è la voce di una donna a dirle che suo figlio Ciro è grave in ospedale dopo un incidente, la fa uscire piangendo e gridando disperata in diretta davanti alle telecamere.Altro che "il bello della diretta", quella scena sarà replicata infinite volte dal cinismo di "Blob", di "Striscia la notizia", "Target" ecc. Un pezzo di storia della televisione, che segue pedissequamente la legge di Laurent de Lavoisier: "Nulla si crea, nulla si distrugge, tutto si trasforma". Il ritorno al cinema con "Il cuore altrove" (2003) di Pupi Avati, specializzato nei recuperi delle "vecchie glorie", "Happy Family" (2010) di Gabriele Salvatores, "A casa tutti bene" (2018) di Gabriele Muccino e "Il materiale emotivo" (2021) di Sergio Castellitto. Chi si aspettava a Mantova nel 2010 una diva svampita a fine carriera, andò deluso. Intelligente, ironica e divertente, come quando dichiarò a una tv privata iraniana di avere nel cassetto 60.000 mutandine e ciò le costò il visto per l'Iran. Certa che per l'italiano medio, la femmina deve essere un mix di "allocca" (ma finta) e di sensualità (vera). --© RIPRODUZIONE RISERVATA