Via alle multe, sanzionati due accattoni

BORGO VIRGILIO A Borgo Virgilio sono arrivate le prime sanzioni dell'operazione anti- accattonaggio. Ad inizio settimana il sindaco Alessandro Beduschi ha firmato un'ordinanza ad hoc, sfruttando il regolamento di polizia urbana, che contiene già un articolo a riguardo. A distanza di pochi giorni sono state fatte due multe da cinquanta euro ciascuna, con la confisca del ricavato delle persone identificate. «Siamo subito entrati nella fase esecutiva così come avevamo detto - commenta Beduschi - purtroppo la situazione aveva raggiunto un limite non più sostenibile e, dopo aver tentato più volte la strada del dialogo, siamo stati costretti a passare alle maniere forti ed alla tolleranza zero. Il provvedimento è stato preso per il bene dei nostri cittadini». Nell'ultimo periodo, secondo quanto riferito dal Comune e dalla polizia locale, i senza tetto del territorio sarebbero diventati troppo insistenti, arrivando ad usare minacce pur di riuscire a scucire qualche euro dai passanti e che di solito sostano davanti ai negozi, ai supermercati ed al Centro commerciale, facendo quindi allontanare i clienti e aumentare le lamentele. Da qua, la decisione di mettere in pratica uno degli articoli del regolamento di polizia urbana, consultabile anche sul sito di Borgo Virgilio. «E' vietato raccogliere elemosine in modo invasivo - si legge - ovvero con comportamenti insistenti o molesti ed offensivi, oppure ostruendo il libero passaggio, in ogni spazio pubblico ed in particolare nelle aree antistanti le strutture commerciali. La violazione delle disposizioni - recita qualche riga dopo - comporta l'applicazione della sanzione amministrativa pecuniaria di cinquanta euro, con l'obbligo di cessazione dell'attività». I pattugliamenti da parte degli agenti, guidati dal comandante Bruno Volpi, continueranno ad essere quotidiani, con l'obiettivo di identificare e tenere sotto controllo tutti i soggetti considerati molesti ed arrivare ad annullare tali atteggiamenti. «La molestia di questi accattoni è diventata incompatibile con la sicurezza degli abitanti del paese e bisognava dire basta». Elena Caracciolo