Lamberti torna nella sua Castel d'Ario

Un'infanzia passata tra la povertà del dopoguerra e il forte contrasto di sentimenti: Angelo Lamberti è nato nel cimitero di Castel d'Ario, all'interno del quale c'era l'alloggio comunale dove abitava la sua famiglia. Crescendo, fino all'età di 16 anni si è ritrovato spesso a giocare, come fanno tutti i bambini, mentre a pochi passi, quotidianamente, si piangevano i lutti del suo paese. Forse anche per questo, nella sua carriera di drammaturgo e di poeta, il tema della morte è ricorrente. Da anni abita a Porto Mantovano, ma venerdi (ore 21, palazzo Pretorio) tornerà a Castel d'Ario per presentare il libro di poesia Il pompiere salta cavallarescamente il kamikaze, per i tipi di Negretto, guarda caso editore casteldariese che parte dalla mantovanità per trattare temi che superano i confini locali. La serata vedrà interventi critici di Mario Artioli e di Giorgio Barberi Squarotti, uno tra i critici letterari più autorevoli d'Italia. I riferimenti del titolo sono per i calciatori Gunnar Nordahl (attaccante milanista detto Il Pompierone) e Giorgio Ghezzi (portiere interista detto Kamikaze): la frase era scritta su un foglio di giornale utilizzato al posto della tovaglia sulla parca mensa di famiglia.