Parmalat, arrestato anche Bernardoni
MILANO.La tempesta giudiziaria si abbatte sui vertici più recenti di Parmatour, l'holding turistica dei Tanzi che proprio oggi sarà al centro della manifestazione nazionale promossa dai sindacati a Parma. Dalla trasferta a Parma dei pm romani dell'inchiesta Cirio, risulterebbe aggravata la posizione di Cesare Geronzi, vero 'dominus" della cessione di Eurolat a Parmalat. Ieri mattina, le Fiamme Gialle hanno arrestato nella sua villa sulle colline di Bologna Romano Bernardoni, presidente di Parmatour nel maggio 2003, pochi mesi prima del crack, con l'accusa di associazione per delinquere in relazione a diversi reati, dal fallimento al falso in bilancio.
Ancora una volta l'origine del provvedimento di custodia cautelare sono le dichiarazioni dell'ex direttore finanziario, Fausto Tonna: Bernardoni (a capo di EmilianAuto, una serie di concessionarie di auto di lusso, con la sede principale dietro la stazione di Bologna), avrebbe curato i rapporti con diversi politici e alti ufficiali di Carabinieri, Gdf e Polizia. L'imprenditore bolognese era stato coinvolto, e poi assolto, in un'indagine condotta dalla procura di Bologna su una presunta copertura ad un noto boss del contrabbando, Gerardo Cuomo.
Nella mattinata di ieri ha invece ricevuto gli arresti domiciliari Claudio Pessina, il contabile in carcere dallo scorso 31 dicembre. Mentre la Gdf del capoluogo emiliano eseguiva l'arresto di Bernardoni gli investigatori della Sec incontravano a Milano i pm titolari dell'inchiesta per aggiottaggio.
E proprio in vista del vertice nella notte di martedi i magistrati hanno ascoltato per sei ore, dalle 21.30 alle 3 del mattino, l'ex responsabile della sede milanese di Bank of America. da qualche mese passato poi al gruppo di Collecchio.
La lunga deposizione è stata segretata dai pm milanesi che con gli ufficiali della Sec e dell'Fbi hanno affrontato anche le problematiche relative alle diverse rogatorie che la procura milanese intende avviare verso gli Stati Uniti. Intanto si moltiplicano i fronti di tensione per il commissario straordinario Enrico Bondi: oltre ai lavoratori di Parmatour, in sciopero oggi, sono sul piede di guerra le oltre 100 imprese di trasporto che assicurano ogni giorno gli approvvigionamenti di materia prima a Parmalat e la distribuzione dei prodotti finiti nei punti vendita.
Tutte le associazioni di categoria hanno inviato una lettera ultimatum ai ministri Marzano, Tremonti, Lunardi e Alemanno nella quale chiedono interventi urgenti e concreti entro domenica, 28 febbraio. I produttori di latte ieri hanno ricevuto la conferma, dal ministro Alemanno, che sino a fine marzo continueranno i pagamenti in contanti.
Cragnotti «combattivo».I suoi avvocati lo avevano annunciato come «combattivo e determinato». E cosi è stato Sergio Cragnotti, certamente non piegato dal carcere ma comunque con il volto tirato che, anzi, è andato al contrattacco ieri in aula al Tribunale del Riesame. I giudici si sono riuniti per discutere - riservandosi di decidere entro il 27 febbraio - l'istanza di revoca delle ordinanze di custodia cautelare depositata per conto dello stesso Cragnotti, il genero Filippo Fucile ed il figlio Andrea, quest' ultimo agli arresti domiciliari. In dichiarazioni spontanee il finanziere ha difeso la sua immagine: «Non sono il mostro dei risparmiatori, escludo di essere interessato al riacquisto del gruppo Cirio». Indirettamente ha accusato le banche per quanto verificatosi in merito all' emissione di bond.