Nei Territori esplode la rabbia
GERUSALEMME.Cinque minuti di silenzio, scuole e istituzioni pubbliche chiuse in anticipo, manifestazioni in tutta la Cisgiordania e nella Striscia di Gaza, un discorso di Yasser Arafat teletrasmesso. Cosi, con una «giornata della rabbia», l'Autorità nazionale palestinese ha celebrato l'apertura dell'udienza, all'Aja, della Corte internazionale di Giustizia chiamata a discutere sul muro di separazione che Israele sta costruendo attorno e dentro la Cisgiordania per un totale di 728 chilometri.
Migliaia di palestinesi sono scesi in piazza già nella mattinata, dopo il discorso in cui Arafat ha definito la barriera come «il muro dell'annessione, dell'espansione e della separazione razziale» mediante il quale Israele «mira ad annettersi il 58% del territorio palestinese e a trasformare le nostre città in ghetti isolati».
Un muro che, secondo il presidente dell'Anp, «previene la creazione di uno stato palestinese con Gerusalemme come capitale». Le proteste si sono concentrate lungo la linea della «barriera di separazione» già costruita, poco meno di 200 chilometri. in quella che, per le autorità di Ramallah, viene considerata la manifestazione più numerosa dall'inizio della seconda intifada, nell'autunno del 2000. È stato lo stesso premier palestinese Abu Ala a guidare la principale dimostrazione della giornata nella sua cittadina natale Abu Dis, praticamente un sobborgo di Gerusalemme, dove si sta completando un muro di cemento alto otto metri.
«Non faremo compromessi con i nostri diritti», ha detto Ahmed Qorei a una folla di cinquemila persone. Poco dopo il suo discorso, però, si sono verificati i primi scontri con la polizia israeliana, che ha risposto al lancio di pietre con lacrimogeni e proiettili di gomma. Scontri anche a Betlemme, alla Tomba di Rachele, attorno alla quale le autorità israeliane stanno costruendo una barriera, a Tulkarem e nella cittadina di Qalqylia, già teatro di altre proteste violente. Il bilancio degli scontri parla di una decina di feriti.
Non solo stati, però, solo i palestinesi a marcare l'apertura dell'udienza della Corte dell'Aja. A parte le manifestazioni contro il muro dei pacifisti israeliani a Tel Aviv, sono stati i parenti delle vittime del terrorismo palestinese a fare da contraltare alle proteste palestinesi. Alcune centinaia di israeliani si sono riuniti sempre a Gerusalemme, ad Abu Dis, stavolta dall'altra parte della barriera di cemento, attorno a un autobus fatto saltare in aria da un attentatore suicida e collocato per l'occasione lungo il muro. Ad appena un giorno dall'ultima strage compiuta su di un autobus a meno di due chilometri da quel muro: nove morti, oltre 50 feriti.