Il Mantova corre ma il sorpasso non c'è

PALAZZOLO SULL'OGLIO (Brescia). La sfida a distanza con il Sudtirol continua. Il Mantova espugna come da pronostico Palazzolo, ma l'auspicato sorpasso alla capolista non si concretizza perché gli altoatesini compiono l'impresa di espugnare Meda. Distanze invariate, mentre dietro Cremonese e Pro Sesto sembrano mollare e la Valenzana risorge a Monza. La lotta si fa dura, insomma e per spuntarla da qui alla fine servirà il miglior Mantova. Vale a dire quello visto nel primo tempo a Palazzolo, prima che amnesie e paure riaprissero una partita già chiusa dopo un quarto d'ora dai gol di Graziani e Spinale. E a proposito di gol, quello segnato da Ciccio (il 12º stagionale, il 53º con l'Acm) gli vale il titolo di bomber biancorosso di tutti i tempi.
Un applauso particolare, dunque, va a questo figlio d'arte, toscanaccio nell'anima e mantovano («adottivo», dice sempre lui) nel cuore, che da anni fa impazzire la curva Te e dannare alcuni ‘esteti' del calcio di tribuna e distinti. Un pronostico: quando un giorno (speriamo lontano) cambierà aria, lo rimpiangeremo a lungo.
Rituffiamoci ora nel match di Palazzolo. Un match dai due volti, come del resto era stato quello di sette giorni prima con il Savona al Martelli.
Premessa doverosa: circa 800 spettatori e oltre 500 sono mantovani; lo stadio è biancorosso, si gioca in casa. Bello davvero, l'Acm ha ritrovato la sua arma in più.
Di Carlo conferma la formazione che ha battuto il Savona e sostituisce l'infortunato Artusi con Contadini: è un 4-4-2 a rombo, con Caridi trequartista e libero di svariare alle spalle delle punte. Dall'altra parte il neotecnico del Palazzolo, Maccoppi, schiera i suoi con un modulo identico.
Squadre allo specchio, dunque, ma divise da un abisso in termini di qualità. Ci si mette un attimo a capirlo. Prima (9') Graziani si procura una punizione ai 25 metri e spara un destro terra-aria che vale l'1-0. Poi (16') Ciccio veste i panni del rifinitore e serve al limite Arioli, sul cui cross Spinale gira di testa nell'angolo lontano. 2-0 e tutti a casa, parrebbe. Anche perché fino alla fine del tempo il Palazzolo non reagisce ed è anzi il Mantova a reclamare un rigore (spinta da dietro su Graziani) e a sfiorare il tris, ancora con Graziani. Nel mezzo (25') il brivido per un'entrata di Espinal su Arioli, che rotola a terra toccandosi la caviglia e urlando di dolore. Si teme il peggio, poi ‘Ario' rientra in campo, pur zoppicando. Di Carlo accenna al cambio, ma il giocatore chiede e ottiene di continuare. Rischio inutile anche se per fortuna non gli accade nulla di male.
Ripresa alla camomilla, allora? Macché. Passa un minuto e Volpe, sbagliando un colpo di testa, trasforma un innocuo cross in un assist per Dosi a pochi passi dalla porta; Pellegrini cerca di rimediare, l'arbitro per il dubbio contatto concede il rigore. Barbieri dal dischetto fa 2-1.
Dopo un'istintiva e immediata reazione, che porta prima Graziani e poi Caridi a sfiorare il gol, nel Mantova subentra la paura. Bigica rileva il claudicante Arioli, Todea va a fare la mezzala sinistra, la squadra comincia ad arretrare. Il Palazzolo ci prova come può e comunque con Dosi sfiora il pari. Di Carlo allora (20') mette dentro Simoni e toglie Todea, avanzando Volpe a metà campo e passando al 4-4-2 senza trequartista (Caridi è il quarto a sinistra). Il Palazzolo preme, i biancorossi concedono campo ma si difendono con ordine senza rischiare quasi nulla. Contro avversari meno modesti, però, questo atteggiamento potrebbe costare caro. Nel finale entra Pupita, che dà un po' di brio davanti e sfiora anche il gol nel recupero.
Vittoria meritatissima, ma insistiamo su un concetto già espresso sette giorni fa: in campo ci vogliono più coraggio e autorità.