La Paruzzi in cima al mondo
UMEA (Svezia). L'olimpionica Gabriella Paruzzi torna nuovamente ad indossare al Nord il pettorale giallo di capo classifica di coppa del mondo femminile. Con il quarto posto nella 10 Km tc di Umea concretizza l'inseguimento all'estone Smigun durato 14 gare, con la Forestale inizialmente in difficoltà e poi protagonista nell'ultimo mese e mezzo di una lenta ma costante rimonta.
Anche in Svezia la veterana azzurra è stata in lotta per il podio e da metà gara è stata protagonista di un doppio testa a testa: l'ha spuntata per sull'ucraina Valentina Shevchenko (altra rivale diretta per la coppa) ma ha dovuto inchinarsi per meno di 10" alla norvegese Marit Bjorgen. La rivale Smigun è sprofondata invece in una posizione di classifica inconsueta, al 18º posto. La vittoria è andata alla ceka Katerina Neumannova con 15'3 di vantaggio su Hilde Perdersen. Ora la Paruzzi guida la graduatoria generale con 878 punti ed un vantaggio di 35 punti sulla Smigun e di 50 su Valentina Shevchenko. All'orizzonte si profila però il pericolo Bjoergen: con il terzo posto la norvegese sale a quota 713 punti e diviene la potenziale quarta pretendente al globo di cristallo, favorita dalle gare sprint ancora in calendario, proprio la specialità in cui primeggia.
Ne è consapevole la nuova leader di classifica. «Temo abbastanza il ritorno della norvegese Bjoergen viste le quattro gare sprint nelle sette gare ancora in calendario. Può fare punti pesanti in quelle gare - commenta Gabriella Paruzzi - ma mi difenderò con le unghie e i denti. E' in forma anche l'ucraina Shevchenko, ma fortunatamente per me non gareggia nelle sprint, per cui mi fa meno paura. Kristina Smigun sembra invece davvero in difficoltà». A sette gara dalla fine Gabriella Paruzzi è in lotta per diventare la seconda italiana a vincere la Coppa del mondo, impresa riuscita per due volte alla corregionale Manuela Di Centa. «Se ci fossero due sprint in meno sarei la donna più felice del mondo - commenta la campionessa di Camporosso -, ma con il pettorale addosso penso di essere psicologicamente in grado di controllare la situazione. Sono convinta che la Coppa si deciderà in Italia alle finali di Pragelato: spero non nella gara sprint. Intanto, martedi farò la sprint skating di Trondheim e poi valuterò con il mio allenatore Gianfranco Pizio se gareggiare a Drammen nella sprint a tecnica classica. Poi spero di far bene nella 30 km di Oslo e di arrivare a Lahti ancora con il pettorale giallo di leader».