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VILLA PASQUALI
La triste fine
di un vecchio cane
Il vecchio cane abbandonato nelle campagne intorno a Villa Pasquali non ha avuto il tempo per capire che questa volta poteva fidarsi degli esseri umani. Le persone che lo inseguivano desideravano infatti prendersi cura di lui, ma purtroppo la sua comprensibile diffidenza gli è stata fatale. Si trattava di un cane di grossa taglia, di razza chow chow, anziano, abbandonato per qualche inconsistente ragione e morto di notte, stremato dal freddo e dalla fame.
Desideriamo che il «proprietario» sappia che il suo cane non ha trovato un'altra casa, non è stato portato in un canile e non si è nemmeno «arrangiato» o rinselvatichito, come amano di solito pensare i codardi come lui per mettere a tacere la propria fiacca coscienza. Il suo cane è morto solo e impaurito ed è stato lui a condannarlo. Comprendiamo bene la rabbia e l'amarezza di chi lo avrebbe voluto aiutare e non è riuscito nemmeno a dargli il conforto di una carezza.
Purtroppo nel nostro paese l'abbandono e gli altri maltrattamenti degli animali domestici vengono, attualmente puniti con una semplice ammenda e l'inadeguatezza della pena contribuisce ad alimentare una mentalità arretrata nei confronti di esseri senzienti e degni di diventare soggetti di diritto.
Per questa ragione nel 2002 la LAV si è fatta promotrice di una proposta di legge contro i maltrattamenti degli animali da cui deriva un disegno di legge che, dopo aver subito alcuni emendamenti peggiorativi, è ora in discussione presso la Camera dei Deputati. Affinchè venga ripristinato il primo testo proposto e per chiedere comunque che l'attuale venga licenziato nel più breve tempo possibile, la LAV sarà in 200 piazze italiane, Mantova compresa, durante l'ultimo fine settimana di marzo ed il primo di aprile. Anche per mezzo di leggi più efficaci forse in futuro non leggeremo più storie terribili come quella del chow chow di Villa Pasquali, di Aronne, di Billy e di migliaia di altri indifesi.
Federica GibertoniDelegata LAV Mantova
BORGOFRANCO
I conti misteriosi
della Fiera del tartufo
Ho letto, domenica 18 c.m. su questo quotidiano l'articolo, a firma del corrispondente Ugo Buganza (Borgofranco - La Martinelli ha premiato e ringraziato le associazioni. Festa di solidarietà e volontariato).
Mi è parsa subito un'ottima iniziativa, quella di ricordare e premiare tutte le associazioni di volontariato, presenti sul territorio del Comune; a partire dalla Proloco, della quale sono socio.
La Proloco, è senz'altro quella più esposta di tutte, ed alla quale oltre a molte iniziative compete la gestione della Fiera del tartufo. Lo scorso anno, a settembre si è svolta la prima nel capoluogo ed a ottobre quella nella frazione di Bonizzo. A parte la buona affluenza di pubblico, poco o niente si è saputo per quanto attiene all'aspetto economico.
Da tempo, sia il sottoscritto che tanti altri soci, sono in attesa di conoscere le risultanze di tutte le spese e le entrate, che solitamente debbono essere riportate su apposito registro e ben documentate. Dobbiamo ancora attendere per molto? È cosi complessa la contabilità? Si è ancora in attesa di conoscere il bilancio di previsione e il programma d'azione per il 2004, che, a norma dell'atto costitutivo della associazione 'Pro-Loco Borgofranco Po", dovevano essere approvati nell'autunno dello scorso anno. Nulla si sa del rinnovo del tesseramento 2004. Spero che le regole e la 'maledetta burocrazia", siano rispettate sia nella forma che nei tempi.
Auguro un buon lavoro a tutti quelli che hanno a cuore lo sviluppo del piccolo Paese di Borgofranco.
G. Carlo Borsari
POLITICA
Con le offese
non si governa
Ci sono dei momenti nella vita in cui ci si sente dei sopravvissuti, come se si vivesse in un mondo in cui le regole, all'improvviso, fossero cambiate. Un grande quotidiano nazionale, nella sua edizione di venerdi 6, a pagina 4, titola: «Pezzo di m..., fra i deputati non è reato».
Chi mi conosce sa che ho sempre difeso i valori del sistema democratico e di conseguenza il ruolo che la nostra Carta Costituzionale assegna a deputati e senatori, ma ogni cosa ha il suo limite, oltre il quale non si può andare senza correre il rischio di squalificare le Istituzioni.
Con le preoccupazioni che affliggono il nostro tempo, tra uno scandalo finanziario e una maxi-truffa; tra una paurosa perdita di potere dei salari e una mancanza di certezza per chi si ammala, per non parlare, poi, di guerra e terrorismo, che la Camera dei Deputati trovi il tempo di discutere e di votare (265 a favore e 156 contro) che «pezzo di m...» rivolto ad un deputato non è un insulto, questo mi sembra troppo. Sono nato nella città vecchia dove, giocando, non ci si scambiavano complimenti da signorine, ma si sapeva, in quel momento, di offendere e si era pronti a rispondere del... mai detto e magari a prenderle dalle proprie madri che, senza essere onorevoli (lo erano di fatto se non di diritto) erano pronte a darcele di santa ragione perchè dovevamo «imparar l'educasion».
A scuola, con i miei alunni ho sempre cercato, sperando di esserci riuscito, di dimostrare loro che con le parolacce e le offese non si ottiene alcunchè; nella mia limitatissima partecipazione alla vita politica ho sempre visto nei colleghi che stavano dall'altra parte non degli avversari ma degli uomini, e adesso, la Camera dei Deputati giustifica un'espressione cafona!
A pensar male, come suggerisce il gran vecchio Andreotti, potrei giustificare gli onorevoli che non si sentono offesi con tale epiteto perchè... pensano di esserlo, ma questo contraddice con quanto ho scritto prima circa la mia educazione e quindi respingo il pensiero nell'inconscio; tuttavia i nostri rappresentanti hanno fatto una figura di m..., absit iniuria in verbis!
Luigi Sguaitzer
FORZA ITALIA
Anche tra i giovani
ci sono fan di Fattori
Sono un giovane iscritto a Forza Italia e vorrei rispondere, anche a nome di altri ragazzi simpatizzanti, alla lettera del direttivo dei giovani pubblicata il 6 febbraio.
Chi ha scritto non ricorda che già nel primo anno del mandato della coordinatrice cittadina Gisella Biroli il responsabile cittadino del movimento giovanile Gialdi in uno dei suoi rari interventi sui giornali ne chiedeva le dimissioni (Gazzetta del 4 gennaio 2003). Quindi non mi sembra che il gruppo sia rimasto «lontano dalle polemiche interne del partito». Un confronto è sempre costruttivo, purchè sia fatto nei dovuti modi. A proposito della candidatura di Fattori, il direttivo dice che sarebbe «giocata sul misconoscimento dei meriti dell'attuale squadra dirigenziale provinciale...». Una riflessione: Lucchini è coordinatore provinciale da due mandati. Il suo ruolo è quello di coordinare il partito e cercare di aggiustare le cose che non funzionano. Chiaramente risponde del suo operato al termine del mandato, presentando un bilancio. Negli ultimi anni FI ha sempre perso le elezioni. Nel 2000 sembrava impossibile una sconfitta nel capoluogo, ma qualcosa non ha funzionato. E quel qualcosa non ha funzionato neanche alle provinciali del 2001. Questo non mi sembra un gran bilancio!
Per non parlare di un'altra grossa anomalia: i nostri due candidati a sindaco e presidente della Provincia, dopo la sconfitta hanno rinunciato a fare opposizione, tradendo il patto con gli elettori. Non penso sia normale. Ora ci avviciniamo ad appuntamenti elettorali importanti. Sono convinto che un cambio ai vertici del partito farebbe solo bene ed è fuori discussione che Bruno Fattori sembri all'altezza.
Non mi interessa che sia un ex (e poi il vice coordinatore nazionale Cicchitto non era nel Psi?), è sicuramente un personaggio valido e con molta esperienza. Se anche Fattori fallirà, cambieremo ancora al prossimo congresso.
Lettera firmata