La Lega: «Conti alla mano nessun esubero sul latte»
OSTIGLIA. Si è incentrato sulle quote latte l'incontro a Ostiglia, organizzato dalla Lega Nord locale, con il senatore Sergio Agoni. Il quale, davanti alle telecamere di 'Ballarò" (RAI 3, puntata di martedi) ha sostenuto, calcoli alla mano, che non è possibile che l'Italia abbia superato il tetto nazionale di latte. E che le anomalie delle quote potrebbero essere legate alla vicenda Parmalat. Agoni, allevatore bresciano già leader dei Cobas, ha spiegato le verifiche, fatte da lui stesso in base ai dati del 2002 forniti da Ministero della Salute e da Agea, l'ente che ha sostituito l'Aima.
«Dividendo 111.868.830 quintali di latte munto per 2.125.769 vacche risulta la produzione media nazionale pro capite: 52,62 - ha spiegato il senatore del Carroccio -. Per trovare il numero di animali ho utilizzato un dato certo: quello relativo ai prelievi per la profilassi obbligatoria fatti dai veterinari delle Asl. Gli animali sottoposti a prova sono 3.616.096, che diviso il coefficiente 1,8 dà il numero di vacche oltre 28 mesi. Sottratte 778.110 nutrici che non vengono munte, risulta che sono 1.230.832 le vacche da latte in Italia. Questo numero, moltiplicato per la media nazionale, dà una produzione di 64.766.379 quintali. Anche aumentando la media a 60 il risultato è sotto 74 milioni di quintali. Le proiezioni dei dati di Brescia, della Lombardia e delle cinque regioni padane danno lo stesso risultato: il tetto nazionale di 105 milioni di quintali di latte non viene mai superato».
Questa situazione è nota al Ministro - ha proseguito il senatore - che però è coercizzato dai vertici sindacali che cercano di non fare emergere i dati.
Ma i dati sono stati comunicati all'Olaf, organismo comunitario che ora sta indagando. E faremo partire le denunce degli allevatori». Secondo Agoni il superamento del tetto nazionale è da attribuire a un giro di fatture e quote «false»: camion di latte venduti 2-3 volte o aziende che dichiarano latte prodotto, quote ma zero animali. «Tali anomalie totalizzano 8 milioni di quintali» ha insistito il senatore leghista, ipotizzando una relazione con la vicenda Parmalat e le dichiarazioni di Tanzi riguardo a una falsa compravendita di 300.000 quintali di latte in polvere. «Come Lega abbiamo sempre cercato di far emergere la verità. Ora dovremmo bloccare tutto, verificare il reale numero di animali e di produzione, e dare ad ogni allevatore la possibilità di aumentare la propria quota del 10%. Invece con la legge 119, a cui ci siamo opposti, vogliono togliere il diritto alla compensazione nazionale e applicare la trattenuta preventiva». Numerose le domande. Rispondendo ad una di queste il senatore ha anticipato che la rateizzazione delle multe che scade a febbraio sarà prorogata di altri sei mesi. (r.b.)