Non vuole il ricovero Stroncato nel suo letto

PALERMO.Quasi certamente ce l'avrebbe fatta a sopravvivere, se solo avesse accettato di farsi ricoverare in ospedale, come consigliato dal medico. Invece un trentaseienne di Palermo ieri all'alba è morto, dopo aver rifiutato di salire in ambulanza.
Per quanto siano due storie diverse, anche a Milano una donna ha compiuto una scelta simile, impedendo ai medici di amputarle una gamba e scegliendo, con ogni probabilità, di morire. L'uomo viveva al primo piano di un condominio insieme alla fidanzata. L'uomo, nel racconto della ragazza, intorno alle 22 di venerdi sera, accusava difficoltà a respirare. Chiamata l'ambulanza, i due infermieri del 118 si erano resi conto che le sue condizioni erano piuttosto gravi e richiedevano la presenza di un medico. Mezz'ora dopo un dottore, con un'ambulanza attrezzata, ha visitato il paziente, somministrandogli una fiala di Narcan, farmaco usato per la sindrome da astinenza.
Il medico ha subito cercato di convincere l'uomo a ricoverarsi: il suo stato rendeva necessario trascorrere almeno la notte in un ospedale. L'insistenza del medico non ha però convinto l'uomo ad accettare il ricovero in ospedale, che, credendo di star meglio è andato a dormire da solo in un'altra stanza. Forse non era la prima volta che gli capitava, e credeva che avrebbe superato il malessere con una dormita.
Quando la fidanzata è andata a controllare le sue condizioni erano le 5,30 del mattino e l'ha trovato rantolante a letto. Ha chiamato ancora una volta l'ambulanza del 118, ma all'arrivo dei sanitari ormai non c'era più niente da fare.
Il pm Antonio Altobelli, della procura di Palermo, ha disposto l'autopsia.
La donna ha poi raccontato alla polizia che il fidanzato assumeva cocaina e prendeva anche farmaci per curare una malattia psichiatrica. Un cocktail che probabilmente l'ha stroncato. Le cause della morte saranno più chiare quando si conosceranno i risultati dell'autopsia, martedi. L'uomo era un impiegato e divideva l'appartamento, oltre che con la fidanzata, con una terza persona.
Sulle cause del suo rifiuto ad accettare le cure potrebbe esserci la vergogna o l'imbarazzo di far conoscere ad altri il suo rapporto con la droga. Pare che non avesse parenti in città: una sorella vive a Bagheria, a venti chilometri da Palermo, mentre la madre risiede in Toscana.