La paziente dimessa: ha firmato e lasciato l'ospedale di Milano

MILANO. La donna di 60 anni che ha rifiutato l'amputazione di un piede non si trova più ricoverata presso l'ospedale San Paolo di Milano, dove i medici non sono riuscita a convincerla né a sottoporsi all'operazione né a rimanere degente nella struttura ospedaliera.
D'accordo col marito, infatti, come spiega il vicedirettore sanitario della struttura, Aurelio Palestra, giovedi mattina la donna ha firmato le dimissioni e si è allontanata dall'ospedale. La donna, di circa 60 anni, ha un piede in cancrena e rischia la vita. «E' una patologia - spiega Palestra - che non guarisce, che non migliora, che difficilmente rimarrà stabile, con il rischio di una setticemia, un'infezione che si estende a tutto il corpo e che, nonostante le diverse soluzioni terapeutiche, è difficile tenere sotto controllo».
I sanitari del San Paolo di Milano danno per certa e prossima (si parla di pochissimi giorni) la morte della donna, che vive in provincia di Milano. L'esame psichiatrico, condotto dal personale del San Paolo, ha stabilito che la donna è perfettamente in grado di intendere e volere.
Il caso ha indotto i medici a rivolgersi alla Procura di Milano. Il responso è stato che, sulla base della stessa giurisprudenza della Cassazione, il malato non puo essere obbligato a sottoporsi a intervento chirurgico: se cosi fosse, il medico incorrerebbe nel reato di violenza privata.