video La pandemia ha prodotto un ritardo nelle diagnosi di tumore che mai avremmo potuto immaginare: migliaia di casi non identificati per tempo, soprattutto di tumore al seno e al colon-retto, i due più diffusi nella popolazione femminile. Di cosa hanno bisogno oggi le donne per tornare a occuparsi della loro salute come prima, se non addirittura meglio? Prima di tutto di migliore organizzazione, di luoghi accoglienti e di tecnologia all'avanguardia. Per parlare di prevenzione e consapevolezza all'indomani della pandemia, Salute ha invitato quattro esperte, in prima linea accanto alle pazienti.Ilaria Tarantino, Senior Attending Endoscopy Unit, IRCCS ISMETT UPMC Italia, Palermo;Anna Russo, radiologa, IRCCS Ospedale Sacro Cuore Don Calabria, Negrar, Verona;Marianna Andreani, ginecologa, direttore sanitario del Poliambulatorio "Perla Donna", provincia di Monza Brianza;Paola Nobili, Marketing Manager Medical Business Domain, FUJIFILM Italia.Modera Daniela Minerva, direttore Hub Salute.
article Pallamano, Triestina calcio, Fidal, Accademia pattinaggio, Costalunga, San Vito pallacanestro sono le interessate
Massimo Greco
article L’ultima commessa di 13 motori per il Qatar finisce a giugno. In ballo le uscite incentivate dei lavoratori
Laura Borsani
video La giornata internazionale dei diritti della donna prese forma per la prima volta negli Stati Uniti nel 1909. In Italia, venne celebrata per la prima volta nel 1922. La storia di una battaglia per i diritti che non conobbe confini di Simona Bolognesimontaggio di Leonardo Sorregotti
video Terzo round di colloqui tra Mosca e Kiev in Bielorussia mentre sul terreno si combatte ad armi impari. Quanto e come può resistere il popolo ucraino. Cosa significa che anche l'Italia ora è per Putin e nella lista dei i Paesi ostili. In studio oggi a Metropolis Annalisa Cuzzocrea e Erri De Luca. In collegamento Chiara Cardoletti (UNHCR) e Fabio Tonacci da Kiev. Con gli scenari di guerra di Gianluca Di Feo e l'esegesi de "La guerra di Piero" di Ernesto Assante.
article Da via Pola a via Campagnuzza e Trento. Ma c’è un ostacolo: la carenza di materiali e manodopera
Francesco Fain
article Nella Giornata internazionale una riflessione della filosofa e docente all’Università di Parigi sulle discriminazioni, la violenza, la perdita dei diritti e i tranelli del linguaggio
Mary Barbara Tolusso
video Un'immagine incredibile, che ricorda le guerre di un secolo fa: i russi hanno mandato al fronte un treno corazzato. Il convoglio è stato filmato in direzione di Mariupol, la città assediata sul Mare di Azov: sulle fiancate ha la "Z" della forza di invasione. Gli abitanti lo accolgono urlando "Ucraina! Ucraina!". I treni blindati sono stati protagonisti dei conflitti in Russia dalla prima guerra mondiale in poi: durante il conflitto tra bolscevichi e forze zariste sono stati utilizzati su tutti i fronti, dalla Polonia alla Siberia. Celebre quello con cui Lev Trotzky si spostava attraverso le pianure dell'Asia, riprodotto anche nei fumetti di Corto Maltese. Poi l'Armata Rossa ne ha costruiti diversi modelli, con motrici blindate e le stesse torrette dei tank T34. Nel dopoguerra, gli ingegneri sovietici hanno progettato treni corazzati per il trasporto di missili intercontinentali: uno di questi convogli è stato ricostruito nel film "007 GoldenEye".Sembravano armi dimenticate dalla Storia, invece nel 2014 l'esercito russo ha deciso di costruire due nuovi treni blindati, usati per operazioni contro il terrorismo jihadista nel Caucaso. Anche i miliziani della repubblica secessionista di Donetsk nel 2015 hanno allestito un loro treno corazzato: probabilmente è quello ripreso nel video. Oltre alla motrice speciale – che dovrebbe essere una delle ultime prodotte nel 1945 – si notano postazioni con mitragliere binate da 23 mm: armi anti-aeree usate ad elevato volume di fuoco pure contro la guerriglia. Non è chiaro cosa ci sia sugli altri vagoni.(di Gianluca Di Feo)SEGUI LA DIRETTAISCRIVITI ALLA NEWSLETTER QUOTIDIANA videoTwitter
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Quaranta sono arrivati alle quattro di notte, attesi dal piccolo paese di Cavagnolo che ha portato cibo e regali. Sono mamme con bambini, alcuni anche figli di madri e padri che li hanno affidati per questo viaggio della salvezza. Arrivano dal confine con la Polonia, un viaggio di trenta ore. Altre mamme con figli sono ancora bloccate al confine e dovrebbero arrivare domani sera. L’Abbazia di Santa Fede accoglie mamme e bambini in fuga dalla guerra e la Comunità Siloe ha aperto le porte della foresteria di Cavagnolo, negli spazi adiacenti all’Abbazia di Santa Fede, a 50 donne e bambini. Il bimbo più piccolo ha 18 mesi, mentre da sola viaggia una ragazza di 17 anni partita per riabbracciare la mamma che vive a Mortara. Due sorelle accompagnano la mamma anziana e sette bambini, una famiglia ha portato in salvo anche il cagnolino. Intorno alla Comunità si sono attivate l’Associazione ex-allieve salesiane Unione di Cavagnolo, Into the Wild e Rachel’s Learning Centre che coordinano molti volontari. Le donne che sono state ospitate resteranno un paio di giorni per la prima accoglienza, mentre i bambini disegnano e ricominciano un minimo di scuola. Poi tutti andranno nelle famiglie con cui avevano contatti e che li ospiteranno. All’Abbazia in queste ore è arrivata una quantità enorme di cibo conservato. Servono invece cibo fresco e risorse in denaro per acquistare ciò che serve, pagare le utenze. Il bonifico può essere effettuato sul sito www.comunitasiloe.org/sostienici/
di Sara StrippoliVideo di Tino Romano/ Ansa
video Le immagini della villa del presidente dell'Ucraina Volodymyr Zelensky a Forte dei Marmi. La casa avrebbe un valore di quattro milioni di euro.SEGUI LA DIRETTAISCRIVITI ALLA NEWSLETTER QUOTIDIANAVideo Ansa