Coronavirus, Conte al giornalista: "Se lei ritiene di poter far meglio di Arcuri la terrò presente"

video Sollecitato da un giornalista nel corso della conferenza stampa dedicata all'avvio della fase due post lockdown, il presidente del Consiglio Giuseppe Conte ha difeso l'operato fin qui svolto dal commissario straordinario dell'emergenza Domenico Arcuri, finito al centro delle critiche per la gestione della distribuzione delle mascherine. "Prima di valutare il suo operato, la inviterei a porsi nelle sue condizioni, al lavoro che ha dovuto fare dall'inizio quando era pressoché impossibile trovare un ventilatore polmonare o una partita di mascherine in giro per il mondo - ha detto Conte -. I numeri di quello che ha fatto Arcuri sono chiari e sono pubblicati sul sito della Protezione Civile".

Coronavirus, Conte: "Via l'autocertificazione all'interno delle regioni". E spiega quando usare la mascherina

video "Da lunedì ci si sposterà all'interno della regione senza nessuna limitazione: quindi via alle autocertificazioni". E' quanto ha detto il presidente del Consiglio nel corso della conferenza stampa dedicata all'avvio della fase due. "Si potrà andare dove si vuole, in un negozio, in montagna, al mare. Riprende la vita sociale, riprendono gli incontri con gli amici", ha spiegato il premier, che poi ha raccomandato l'utilizzo della mascherina. "In alcuni luoghi è obbligatorio usarla, consigliamo di indossarla al chiuso o in strade affollate", ha detto Conte.

Coronavirus, Conte: "Dati incoraggianti, inizia la fase 2"

video "Affrontiamo questa fase 2 con voglia di ricominciare, ma con prudenza". E' quanto ha detto il presidente del Consiglio Giuseppe Conte nel corso di una conferenza stampa a Palazzo Chigi. "I dati della curva epidemiologica sono incoraggianti, ci confermano che gli sforzi collettivi fin qui fatti hanno prodotto i risultati attesi", ha detto Contea cura di Francesco Giovannetti

Solidarietà e bisogno di sentirsi fratelli/3

article Caro altro che si incontra per strada, il terzo concetto su cui vale la pena soffermarsi secondo me e Jaques, è il senso di solidarietà. È un concetto profondo che dovrai portarti dietro nella nuova vita dopo il virus. È un sentimento profondo che deve accompagnarti: bisogna poterlo trasmettere a...

Alessio Pellegrini

Fase 2, divise da cuochi e lutto al braccio. I ristoratori scendono in piazza

video “Così non riusciamo a riaprire, ci serve liquidità, un concreto aiuto economico da parte dello stato. Ci serve la speranza” è con la voce rotta dal pianto che Roberta Pepi, del ristorante Da Robertino a Roma, parla a nome di tutti i ristoratori romani scesi in piazza del Pantheon a Roma per chiedere aiuto allo Stato. “Se le linee guida non sono supportate da un sostegno economico noi non riusciamo a far ripartire le nostre aziende” commenta Paolo Bianchini del Movimento Impresa e Ospitalitàdi Cristina Pantaleoni

Silvia e Siriki, una famiglia di guide turistiche: "Ripartenza? Per noi non se ne parla"

video Silvia Poggiani e Siriki Dembele sono sposati e entrambi lavorano a Roma come guide turistiche. O almeno, lavoravano visto che da marzo, prima ancora che scattasse il lockdown per l'epidemia da Covid-19, si sono ritrovati entrambi senza un cliente o una visita da guidare. "Ogni giorno arrivava una mail, una cancellazione. Adesso siamo senza lavoro, non ci sono prenotazioni e poi è ancora tutto bloccato", racconta Silvia. "Non vediamo una soluzione per ripartire. Anche se la speranza è per marzo 2021, probabilmente dovremo aspettare giugno o luglio per rivedere i primi turisti", aggiunge Siriki. La famiglia, composta dalle due guide e un figlio di cinque anni, sopravvive grazie ai risparmi di una vita fronteggiando le spese di tutti i giorni e un mutuo sulla casa. "Non è tanto aver perso due mesi di lavoro, ma perdere un anno di vita a 46 anni - racconta il marito -. Con un figlio piccolo poi è veramente dura".In una nota, l'Associazione Guide Turistiche Abilitate fa notare: "Nelle città d’arte, che di turismo vivono, circa il 35% del pubblico è composto di turisti stranieri; nel 35% di turisti italiani, si riscontrano gruppi e scolaresche, tutte tipologie attualmente vietate. C’è bisogno di un fondo specifico per il turismo, con un decreto che si concentri sulle categorie colpite e che sia frutto di un tavolo tecnico e di un confronto con i rappresentanti delle categorie che conoscono i vari regimi fiscali e le problematiche dei professionisti che lavorano nel turismo, perché chi scrive i decreti non sa neanche come lavoriamo e come fatturiamo". E chiede al Governo "un sostengo mensile fino alla ripresa del nostro lavoro, la posticipazione di tutti i tributi e contributi dovuti nel 2020".Di Francesco Giovannetti