Specializzandi nei pronto soccorso per gestire i codici bianchi e verdi

bellunoMedici specializzandi al Pronto soccorso per fronteggiare la carenza di specialisti. È la proposta che l'Ulss 1 Dolomiti ha presentato nei giorni scorsi (riprendendo una delibera regionale) al Comitato aziendale di cui fanno parte anche i rappresentanti dei sindacati dei medici. Gli specializzandi, secondo l'ipotesi, dovrebbero svolgere l'attività attinente alla cura dei codici minori: i bianchi e i verdi. L'idea è quella di una loro presenza in turni diurni di sei ore. In questo modo si potenzierebbe il personale del Pronto soccorso con medici che si stanno specializzando proprio in medicina d'urgenza. La proposta è stata valutata dai sindacati di categoria i quali non l'hanno rigettata, anche se alcuni non hanno nascosto alcune perplessità, legate, soprattutto, alla gestione dei codici in arrivo al reparto dell'urgenza-emergenza, definiti tramite il sistema del triage. Triage che solitamente viene espletato da un infermiere specializzato in medicina d'emergenza. Non sono specializzandi. Si parla anche della possibilità di far inserire nei turni di Pronto soccorso anche i medici della continuità assistenziale, le cosiddette guardie mediche.Ciò che lascia perplessi i sindacati di categoria è proprio la possibilità da parte di uno specializzando di individuare prontamente la gravità del caso sotto osservazione. In poche parole, un medico alle prime armi può capire se dietro un semplice malessere si nasconde qualcosa di più grave? «Qui si tratta di rendere il miglior servizio possibile non solo all'azienda ma soprattutto ai cittadini che afferiscono a questi servizi», dicono alcuni dei sindacalisti. La discussione pertanto è ancora aperta, nei prossimi giorni si arriverà a una decisione. I tempi d'altra parte sono stretti perché anche gli specializzandi ormai stanno diventando merce sempre più rara e contesa tra aziende sanitarie. Nel frattempo l'Ulss bellunese sta procedendo con la gara di appalto per alcuni turni delle attività di urgenza emergenza negli ospedali di Belluno, Feltre e Pieve. Andato deserto il primo bando per Belluno, la gara è stata rifatta alzando la base d'asta da 795.846 euro a 876.035 euro all'anno. A questo nuovo bando si sono presentate due ditte (Arkesis e Medical Service) ed è stata nominata la commissione giudicatrice. Quattro, invece, le ditte in gara per Pieve di Cadore: Arkesis, Castel Monte, Medical Service Sudtirol e MeD. Right; per Agordo e Feltre si è presentata solo la friulana Arkesis. --© RIPRODUZIONE RISERVATA