«Condannate Perenzin, Zanolla e Piccoli» Gara del gas, l'accusa chiede otto mesi

belluno«Condannare gli imputati a otto mesi di reclusione». È la richiesta da parte del pubblico ministero Paolo Luca per Paolo Perenzin, Giovanni Piccoli e Bruno Zanolla, finiti a processo per turbativa d'asta nella gara del gas. È durata quasi sette ore, da mattina fino al pomeriggio, la discussione nell'aula di tribunale di fronte al gup Elisabetta Scolozzi.LE RICHIESTE DELLA DIFESAAlle richieste del pubblico ministero hanno fatto seguito quelle dei difensori: Luciano Perco per Paolo Perenzin, ex sindaco di Feltre; Massimo Moretti per Bruno Zanolla, sindaco di Quero Vas; Carlo Tremolada con Mario Mazzoccoli per Giovanni Piccoli, in qualità di direttore tecnico di Bim Infrastrutture. Dai tre legali è venuta la richiesta unanime di assoluzione con formula piena dei loro assistiti perché il fatto non sussiste o non costituisce reato, in base al primo comma dell'articolo 530 del Codice di procedura penale.LE PARTI CIVILINell'udienza di ieri, inoltre, anche le parti civili hanno avanzato le loro richieste. Nello specifico la funzionaria del Comune di Belluno, Maura Florida (difesa dall'avvocato Montoneri), ha chiesto il risarcimento danni in sede civile, mentre la società Italgas (assistita dallo studio Severino) ha chiesto 35mila euro. Il Gup Scolozzi al termine delle arringhe ha deciso di rinviare al 7 febbraio 2023 l'udienza conclusiva per ascoltare le eventuali repliche e per emettere la sentenza immediata. LA VICENDASecondo la Procura, Perenzin avrebbe esercitato pressioni in concorso nei confronti della responsabile unica del procedimento di appalto per l'affidamento della rete di distribuzione del gas Maura Florida. Avrebbe voluto convincerla ad annullare o a revocare in autotutela la gara d'appalto bandita nel 2017 per un importo a base d'asta di 90 milioni di euro. E in prima persona avrebbe minacciato la dirigente di Palazzo Rosso, prospettandole conseguenze negative per la sua carriera, avvisandola che sarebbe stata chiamata a rispondere dei danni provocati a Bim Infrastrutture e ai suoi soci con una prima nota formale del 20 dicembre 2019 e una seconda del 27 gennaio 2020. Nella sua azione di persuasione, secondo la Procura, Perenzin sarebbe andato molto al di là del consentito. Ma in ogni caso il sindaco non avrebbe avuto alcuna legittimità a muoversi poiché la rete del suo Comune non era gestita da Bim Infrastrutture e non poteva vantare pretese sulle cifre da riconoscere a quella società. Il primo cittadino sostiene di aver voluto difendere l'interesse pubblico sui conti di una società comunque partecipata dall'ente. Zanolla e Piccoli, invece, avrebbero sollecitato dei funzionari del ministero dello Sviluppo economico a emanare un provvedimento a loro favorevole. Avrebbero puntato in questa maniera a far riconoscere quindici milioni in più a Bim Infrastrutture. Nell'udienza dell'ottobre scorso del processo in abbreviato, l'ex sindaco Perenzin e l'allora direttore tecnico di Bim Infrastrutture, Piccoli si erano fatti interrogare escludendo qualsiasi responsabilità penale, nell'appalto per l'affidamento della rete di distribuzione del gas naturale. In particolare, Perenzin aveva negato di aver mai fatto pressioni sulla responsabile del procedimento, oltre che dirigente del Comune di Belluno affinché annullasse in autotutela o revocasse la gara del 2017. --pda© RIPRODUZIONE RISERVATA