L'arbitro non ha sentito insulti razzisti a Sarr: squalificato il giocatore

CHIESL'arbitro non ha sentito e scritto niente. Nel referto di Gorza, sulla partita di calcio tra il Chies e la Bellunese All Fit del campionato di A1 del Centro sportivo italiano, non c'è traccia di insulti razzisti al giocatore ospite, di nazionalità senegalese, Moustapha Sarr. E nemmeno di feriti con sangue, dall'una e dall'altra parte. Il direttore di gara aveva espulso tre giocatori della Bellunese e gli unici provvedimenti del giudice sportivo riguardano loro: proprio Sarr ha preso due giornate di squalifica, una per il cartellino rosso dovuto alla spinta a un avversario e l'altra per il terzo giallo; due turni anche a Damiano Barp, perché espulso dopo aver colpito un avversario a gioco fermo e uno a David De Pra, fuori per doppia ammonizione. Entrano in diffida per il secondo giallo gli alpagoti Alessio Barattin e Loris Funes e non c'è altro da dire: «Il caso è chiuso per la giustizia sportiva del Centro sportivo italiano», sottolinea il presidente Ilario Tancon, «quello che fa fede è il rapporto arbitrale ed evidentemente Gorza non ha sentito o visto più di quello che ha riportato. Direi che non c'è altro da aggiungere, sennò sarebbero stati presi tutti i provvedimenti necessari».Il caso era scoppiato dopo una mail inviata al Csi dal presidente della Bellunese All Fit, Fulvio Tomasella, nella quale si denunciavano insulti razzisti al 30enne centrocampista e duri scontri in campo con pugni, schiaffi e sangue. Lunedì sera il Chies ha fatto una riunione, per discutere dell'accaduto nei 90 minuti. Il contenuto della discussione rimane nella stanza in cui è avvenuta. Ieri nessuno ne ha voluto parlare pubblicamente.In queste ore, non sono mancati i colloqui telefonici tra tesserati del Chies e della Bellunese. La rivalità diventerà più aspra, nel frattempo per il giudice è successo poco e niente di razzista. La parola alla giustizia ordinaria? --GIGI SOSSO© RIPRODUZIONE RISERVATA