Mappare e rilanciare i luoghi del terremoto
di Davide Piol wBELLUNO Un terremoto distrugge molte cose. Spezza delle vite, innanzitutto. Interrompe e riallinea la storia, sebbene su un altro binario. Increspa lo stato di serenità di coloro che lo subiscono. Si tratta di ferite che non possono essere rimarginate. Eppure ve ne sono delle altre che non solo possono, ma devono essere sistemate. Basti pensare alle case, ai palazzi, alle chiese e a tutti quegli edifici che sono andati parzialmente o completamente distrutti durante il sisma. Il progetto bellunese "Tourist office per il sisma" nasce proprio con questo intento: essere la memoria storica dei luoghi colpiti dal terremoto che ha recentemente coinvolto il centro Italia. Non solo per ricordare ciò che è andato perduto, ma anche per sensibilizzare il Paese sull'urgenza della ricostruzione. Tourist Office è un'app gratuita, creata ancora nel 2016 grazie a un progetto di FlyWeb, digital agency bellunese, che mappa già moltissime città d'Italia e che permette al visitatore di usufruire di una guida turistica multilingua h24 direttamente dal proprio dispositivo mobile. Il ruolo decisivo nella ricostruzione della memoria digitale dei luoghi colpiti dal sisma sarà però affidato alla community social, attraverso i canali ufficiali dell'applicazione su Facebook e Instagram. In che modo? Le persone potranno inviare delle foto e segnalare le principali attrazioni turistiche dei territori prima del terremoto, attraverso l'hashstag di riferimento che è #TOperilSisma, oltre a condividere l'iniziativa partecipando all'evento Facebook (http://bit.ly/TO-per-il-Sisma) che si concluderà il 31 marzo. Una volta raccolte, le foto vengono postate con una breve didascalia. Si possono già trovare, ad esempio, la basilica di San Benedetto a Norcia, caduta per ben tre volte nel ‘700 e ricostruita dai monaci celestini, la chiesa di San Salvatore a Campi, risalente addirittura al 1100, e tante altre. «Mappare digitalmente le bellezze distrutte dal sisma», spiega il bellunese Michele Savasta, co-fondatore del progetto, «è il nostro modo di portare l'attenzione sulla priorità della ricostruzione e della tutela dei beni culturali del nostro Paese, in particolare dei piccoli borghi i cui territori sono spesso trascurati dalle app turistiche generaliste». Il progetto, però, non finisce qui. FlyWeb non si impegnerà solo a mappare digitalmente all'interno dell'app tutti i luoghi artistici e culturali distrutti dal terremoto, ma accompagnerà anche la rinascita del turismo locale una volta ultimato il processo di ricostruzione. «La nostra idea è quella di donare ai comuni coinvolti dal sisma e presenti nell'app», spiega ancora Savasta, «il materiale promozionale specifico per i punti di interesse mappati. Pensiamo, ad esempio, alle targhe descrittive da applicare davanti alle opere coinvolte che speriamo vengano costruite il prima possibile. Nell'app Tourist Office si potranno poi trovare tutte le informazioni turistiche relative ai monumenti (storia, foto, orari di apertura, costo dei biglietti di accesso, ecc.)». Una bella iniziativa che ha lo scopo di ricordarci come erano i luoghi prima del tragico evento, ma che serve anche come pressione mediatica affinché la ricostruzione avvenga il prima possibile. Intanto si parte dalla mappatura digitale. C'è tempo tutto il mese di marzo per inviare il materiale fotografico e segnalare le principali attrazioni turistiche.