Orme di dinosauro scoperte anche in Val Pegolera

di Martina Reolon wBELLUNO Dinosauri in Val Pegolera, alle pendici dei Monti del Sole. Sono sempre più numerose le scoperte che testimoniano la presenza sulle Dolomiti dei rettili di varie dimensioni che dominarono la terra dal Triassico medio fino al termine del Cretaceo. L'ultima in ordine temporale riguarda appunto una delle aree più impervie e inaccessibili del Parco nazionale Dolomiti Bellunesi. Una scoperta non recentissima: uno studio che va avanti da anni e che ha portato alla realizzazione, alcuni anni fa, di un convegno. In Val Pegolera le impronte sono state trovate dallo speleologo e alpinista Gianni Lovato, che ne ha rilevato la presenza su un grosso masso di Dolomia. Una serie di impronte purtroppo rovinate dall'esposizione agli agenti atmosferici: l'identificazione è stata perciò tutt'altro che semplice. Grazie alla collaborazione di Paolo Mietto e Matteo Belvedere, due esperti dell'Università di Padova, si sono potute distinguere almeno due tipologie di tracce: una lasciata da Coccodrillomorfi e un'altra da Prosauropodi. Si tratta di dinosauri quadrupedi erbivori, lunghi quasi 4 metri, antenati degli enormi brontosauri. Una scoperta importante quella nel territorio del Parco, dal momento che aiuta a ricostruire la storia antica delle Dolomiti. La Val Pegolera - che conserva la presenza di una forra e di vasche scavate sugli strati rocciosi della Dolomia dai moti dell'acqua - oltre 200 milioni di anni fa era un'enorme piana di marea, il cui fango si trasformò poi in Dolomia, lasciando impresse le testimonianze della presenza di "passeggiate preistoriche". Il ritrovamento in Val Pegolera fa seguito a quello di oltre trent'anni fa, in territorio esterno a quello del Parco, compiuto da Vittorino Cazzetta (a cui è dedicato un museo a Selva di Cadore), che scoprì una serie di strani buchi allineati sulla superficie di un masso alle pendici del monte Pelmetto. Era a quel tempo la prima prova della presenza dei dinosauri non solo sulle Dolomiti, ma anche in Italia. E sempre sul monte Pelmo gli ultimi ritrovamenti sono datati dicembre dello scorso anno, quando un gruppo di cinque speleologi e alpinisti ha individuato una possibile pista di orme di dinosauro a 3.000 metri di quota, sulla cresta dello spallone nord-est. Orme che, secondo il paleontologo Matteo Belvedere dell'Università di Padova, risalirebbero a circa 3mila anni fa e sarebbero da attribuire a un dinosauro carnivoro di piccole-medie dimensioni. Impronte per cui ci sono delle analisi ancora in corso, anche per confermare se può trattarsi delle più alte trovate in Europa dopo quelle rivenute in Svizzera sulla sommità del Piz Mitgel, quota 3.127 metri.